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Xavi fa sempre parlare di sé, specialmente adesso che le cose al Barcellona non vanno benissimo e tanti lo vorrebbero sulla panchina blaugrana. Ma come sta giocando la sua squadra in Qatar?

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È nato il Tiki-TaQatar?si chiede Marca, dopo aver visto la partita in cui domenica l’Al-Sadd allenato da Xavi ha travolto 4-1 i rivali dell’Al-Gharafa di Slavisa Jokanovic, secondi in classifica. Costruzione dal basso, superba rete di passaggi, dominio tattico della partita; qualità che si sono viste soprattutto nell’ultima spettacolare rete messa a segno da Baghdad Bounedjah, a conclusione di un’azione corale.

Xavi è sempre un osservato speciale da parte della stampa sportiva spagnola, in questi tempi di incertezze a Barcellona, con i dubbi attorno alla gestione Koeman: tanti vorrebbero l’ex-regista pupillo (ed erede in pectore) di Guardiola sulla panchina blaugrana, e guardano con attenzione al suo Al-Sadd, che dopo il terzo posto della scorsa annata sta ora guidando il campionato qatariota da imbattuto, con sette punti di vantaggio sulle inseguitrici.

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Gli inizi difficili, sulla via di Guardiola

Xavi è arrivato a Doha nel luglio 2015 a chiudere la carriera da calciatore e, quattro anni dopo, è passato dal campo alla panchina, anche se molti già lo volevano in Catalogna al posto del discusso Valverde. L’Al-Sadd è così diventato, per Xavi, ciò che il Barcellona B fu per Guardiola: il laboratorio tattico in cui affinare le proprie idee di calcio tecnico e offensivo.

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A soli 40 anni, l’ex-centrocampista del Barcellona è ormai una figura di culto, e del suo futuro come allenatore si discute da anni, almeno fin dal 2018, quando parlando a Radio Catalunya lanciò la provocazione di ridurre il numero di giocatori in campo a 10 per squadra, così da aumentare gli spazi e la spettacolarità del gioco.

La sua esperienza in panchina non era iniziata molto bene, con prestazioni deludenti in campionato e un gioco che stentava a decollare, nonostante una rosa composta da nomi importanti come il già citato Bounedjah più le stelle locali Hasan Al-Haydos e Akram Afif, fino a un giocatore esperto come Gabi, ex-Atletico Madrid.

A novembre 2019, già i tifosi ne chiedevano il licenziamento e lo stesso Xavi confessava le difficoltà della sua squadra senza troppi giri di parole: “Mi sento molto deluso e frustrato per questa sconfitta. Abbiamo giocato un primo tempo bruttissimo, inaccettabile: devo parlare coi miei giocatori” aveva detto dopo aver perso 3-0 in casa contro il Qatar SC.

Anche Guardiola aveva avuto un inizio complicato al Barcellona, nel 2008, ma seppe resistere, perseverare nelle sue idee e dare tempo alla squadra di assimilarle, e a fine stagione il Barça vinse Liga, Coppa del Re e Champions League. A Xavi non è andata altrettanto bene, nella prima stagione da allenatore, venendo anche eliminato agli ottavi della AFC Champions League; ma il gioco è migliorato, e la scorsa estate il suo contratto è stato esteso fino al 2021, allontanando le sirene catalane che lo volevano al posto di Quique Setien.

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Come gioca l’Al-Sadd di Xavi

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Nuova stagione, quella da cui ci si aspetta finalmente i risultati. La squadra c’è, e la dirigenza ha portato in rosa due nomi veramente importanti, il mediano dell’Olympiacos ed ex-Udinese Guilherme e Santi Cazorla, che l’anno scorso è stato ancora protagonista di un’eccellente stagione in Liga con il Villarreal.

L’Al-Sadd di Xavi pratica ovviamente il 4-3-3 tipicamente blaugrana, incentrato sul possesso palla che, nella scorsa stagione, arrivava a circa il 64% a partita. Si capisce bene che ciò su cui lo spagnolo ha dovuto lavorare è stata la capacità difensiva della sua squadra: miglior attacco del campionato 2019-20 (51 gol, 11 in più dell’avversaria più prolifica), l’Al-Sadd ha rivelato una retroguardia molto fragile, incassando 29 reti e risultando la sesta peggior difesa tra i dodici club della Qatar Stars League. Numeri che sono già cambiati quest’anno: 35 gol segnati (12 in più della seconda) e appena 8 subiti (solo l’Al-Rayyan ha fatto meglio, con 7).

A livello di modulo, però, Xavi sta dimostrando una certa varietà di opzioni. Nella recente vittoria sull’Al-Gharafa, ad esempio, ha giocato con un 3-4-3, sfruttando la grande duttilità del regista coreano Jung Woo-young, uno dei giocatori tatticamente più dotati del campionato che, dopo il ritiro di Gabi, è diventato ancor di più uno degli elementi chiave della manovra dell’Al-Sadd, facendo la spola tra centrocampo e difesa.

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Si potrebbe dire che è facile vincere in un campionato come quello qatariota, al comando di un club ricchissimo che vanta in rosa alcuni dei migliori giocatori della regione più grandi stelle del calcio europeo. Ma Xavi sta cercando anche di valorizzare i talenti locali, promuovendo in prima squadra diversi giovani come Ahmed Suhail, Yusuf Abdurisag e Hashim Ali, che stanno diventando pedine importanti della formazione titolare.

Insomma, pian piano l’ex-centrocampista sta iniziando a dimostrare sul campo la validità delle proprie idee, rinsaldando la sua posizione di prossimo pretendente alla panchina del Barcellona, e forse l’unico che potrebbe evitare il prossimo smembramento della squadra e l’addio di Leo Messi a fine stagione. L’attuale contratto di Xavi con l’Al-Sadd, infatti, prevede la possibilità di svincolarsi in qualunque momento della stagione per accettare altre offerte.

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