I numeri di Vlahovic sono molto sotto le aspettative in questa stagione, e il serbo della Juventus sta rischiano di svalutarsi: cosa gli sta succedendo?
Era l’attaccante più forte della Serie A e uno dei più promettenti in Europa, e adesso stenta a lasciare in segno, in una Juventus semprepiù in difficoltà. I numeri della sfida di sabato contro il Milan sono abbastanza eloquenti: 29 palloni giocati, nessuno nell’area di rigore avversaria. Per un centravanti con le doti che si erano viste a Firenze, tutto ciò è abbastanza preoccupante.
Non che i numeri assoluti della stagione siano necessariamente negativi (parliamo di 6 gol in 11 partite), ma che unite a prestazioni opache e meno convincenti sembrano dimostrare una sorta di involuzione dell’attaccante serbo: Vlahovic, alla Fiorentina con Italiano, viaggiava su una media di un gol ogni 101,9 minuti, ma nella seconda parte della scorsa stagione è sceso a un gol ogni 182,4 minuti con Allegri. Un po’ meglio in quest’annata, ma le cifre restano comunque lontane dal suo periodo migliore: oggi segna un gol ogni 158,6 minuti.
Cosa sta succedendo a Vlahovic
A mettere in evidenza la crisi della punta della Juventus è Alfonso Fasano su Rivista Undici: “Vlahovic è un calciatore che oggi fa tenerezza: per il lavoro che deve svolgere spalle alla porta, per i chilometri che deve percorrere per essere semplicemente servito e toccare il pallone, per la quantità di inventiva di cui avrebbe bisogno per poter essere decisivo nell’ambito di una Juve che, contro il Milan come in altre partite, ha palesato una mancanza di idee offensive piuttosto inquietante”.
Ma come in questo momento, dopo la sconfitta per 2-0 subita dal Milan, l’attaccante è stato al centro delle critiche. Tutte le testate sportive in Italia hanno giudicata negativamente la sua prestazione, e Stefano De Grandis di Sky Sport è arrivato a mettere in dubbio espressamente il suo ruolo nella squadra: “Siamo sicuri che l’investimento Vlahovic sia centrato al 100%? Ho qualche dubbio sia capace di giocare per la squadra, è un bomber ma sbaglia spesso gli appoggi”.
La sua prestazione contro il Milan è stata chiaramente di basso livello (altri dati, segnalati stavolta dal Corriere dello Sport: 12 palle perse, 9 passaggi sbagliati su 20, un solo duello vinto su quattro), e il problema secodo molti è di maturità mentale più che tecnico: “Se non gli arriva subito un’occasione da gol si innervosisce, se poi il tempo passa e la situazione non migliora si innervosisce ancora di più, perde lucidità, diventa pasticcione nel controllo, si spazientisce, sbaglia” spiega Marco Bo di Tuttosport.
Lo assolve, almeno in parte Marco Bucciantini sulla Gazzetta dello Sport, che parla di un giocatore solo in squadra che non funziona per motivi in gran parte indipedenti dalla sua responsabilità. Qualcosa che si capisce bene fin dal titolo dell’articolo, “Il soldato Vlahovic non può salvarsi da solo”: tutto passa, necessariamente, dal bisogno di un cambio di gioco e mentalità di tutta la Juventus.