Vitor Pereira, allievo di Mourinho e Villas-Boas, potrebbe diventare il prossimo allenatore della Lazio, se Sarri dovesse declinare l’offerta
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L’obiettivo numero 1 di Tare e Lotito per la panchina della Lazio resta Maurizio Sarri, ma non avendo ancora trovato l’accordo con il tecnico toscano, la società biancoceleste sonda anche altre piste, come ad esempio quella che porta a Vitor Pereira, 52enne allenatore portoghese che ieri sera ha preso parte a un incontro a Roma con il club.
Dopo l’ipotesi Villas-Boas e l’approdo di Mourinho sulla panchina dei rivali cittadini (succeduto a Fonseca), il calcio romano guarda ancora una volta al Portogallo, prospettando la possibilità di un primo storico derby lusitano sulle panchine della Capitale. Ma scopriamo qualcosa di più sull’obiettivo della Lazio.
Chi è Vitor Pereira
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Nato a Espinho, vicino Aveiro, il 26 luglio 1968, Vitor Manuel de Oliveira Lopes Pereira è stato è stato un modesto centrocampista nelle serie minori portoghesi tra gli anni Ottanta e Novanta, ritirandosi a soli 28 anni per dedicarsi alla carriera di allenatore. Diplomatosi in educazione fisica a Porto, ha iniziato ad allenare in terza divisione con il Padroense, ma nel 2003 è stato messo alla guida delle giovanili dei Dragões, all’epoca allenati proprio da José Mourinho.
Gran parte della sua carriera agli inizio è passata dal Porto: infatti, dopo alcune parentesi su panchine di secondo piano, nel 2007 Vitor Pereira era di nuovo su quella dei ragazzi del Porto (ai tempi di Jesualdo Ferreira), e in seguito a un’altra parentesi altrove, nel 2010 tornò per fare da assistente di André Villas-Boas. Un anno dopo fu promosso alla guida della prima squadra, che ha guidato alla conquista di due campionati e due Supercoppe nazionali.
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Nonostante all’epoca fosse un tecnico emergente e piuttosto stimato, scelse un trasferimento in Arabia Saudita per allenare l’Al-Ahli, ma dopo una sola stagione rientrò in Europa, accettando l’incarico dell’Olympiakos, vincendo il campionato. L’anno dopo era in Turchia con il Fenerbahçe, dove però ha chiuso con un secondo posto ritenuto deludente dalla società . Rimasto senza contratto, nel gennaio 2017 approdò in 2. Bundesliga con il Monaco 1860, ma non riuscì a evitare la clamorosa retrocessione in terza divisione.
La sua carriera si è così ripresa con un ritorno in Asia, stavolta nel campionato cinese per guidare lo Shanghai SIPG, club che all’epoca poteva vantare la coppia brasiliana composta da Hulk e Oscar (e, dall’anno successivo, Arnautovic). Questa esperienza si è conclusa con la conquista di un campionato e di una coppa nazionale.
Come gioca Vitor Pereira
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Allievo di Mourinho e Villas-Boas, Vitor Pereira si segnala logicamente per essere un allenatore molto bravo nell’allenare la fase difensiva. Un aneddoto curioso riguarda un esperienza che fece nel 2014 studiando il Bayern Monaco di Guardiola, durante la quale ebbe una discussione col tecnico catalano suggerendogli alcune strategie per migliorare la difesa della sua squadra, che vennero presto implementate da Guardiola nelle proprie tattiche.
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Tuttavia, il portoghese non va considerato come un tecnico prettamente difensivista. Il fatto che abbia voluto studiare Guardiola conferma la predisposizione per un gioco che, partendo da una difesa strutturata e solida, cerca di costruire un calcio armonioso e spettacolare. Il possesso palla e il pressing alto sono due punti cardinali del suo stile di gioco.
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Sul fronte del modulo da impiegare, ai tempi del Porto Vitor Pereira era solito schierare la difesa a quattro, prediligendo in particolar modo il 4-2-3-1. Ma nel prosieguo della sua esperienza di allenatore ha dimostrato di saper variare molto, e negli ultimi anni tra Grecia e Cina lo si è visto giocare di frequente con il 3-4-3 e il 3-5-2, schemi più congeniali alla recente tradizione laziale.
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