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Igor Tudor ha cambiato l’inerzia del Verona: subentrato a Di Francesco, ha portato punti e spirito in una squadra alla quale mancava carattere

Chi lo avrebbe mai immaginato, tra i tifosi del Verona, che l’arrivo di Igor Tudor avrebbe avuto questo impatto? Forse i più ottimisti, o forse nemmeno loro. L’Hellas del nuovo corso croato – quasi una sorta di continuità, visto il biennio passato con Juric in panchina – è partita bene, riprendendo in mano i discorsi delle scorse stagioni.

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La squadra, da quando è arrivato il nuovo allenatore, ha risposto molto bene, scacciando i fantasmi della gestione Di Francesco e rimettendosi in marcia verso l’obiettivo salvezza. Tudor ha preso il Verona in mano quasi per caso, dopo aver vinto il ballottaggio con Davide Nicola. E, in poco tempo, ha dato la svolta.

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Igor Tudor
Milano 14/09/2019 Stadio Giuseppe Meazza
Football Serie A 2019/2020
FC Internazionale – Udinese
Photo Image Sport / Insidefoto

Verona, la svolta verso la salvezza

Due vittorie, una delle quali prestigiosa (contro la Roma) e l’altra a valanga (4-0 allo Spezia prima della sosta), più due pareggi che hanno lasciato l’amaro in bocca per l’eccezionale mole di occasioni prodotte. Per esempio, a Salerno la squadra si è fatta rimontare due gol dal fanalino di coda, mentre invece a Marassi è stato l’Hellas a rimontare fino al 3-3 finale.

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Alti e bassi, insomma, perché la qualità è quella che è ma, contestualmente, il Verona in campo è tutta un’altra squadra. Organizzata, intensa, aggressiva: un gruppo che tenta, tramite il gioco, di arrivare al risultato.

Tudor, così come provò a fare Di Francesco, ha continuato sulla falsariga della precedente gestione mantenendo i punti cardine ben fissi, cercando poi di implementare al meglio i volti nuovi portati dal mercato.

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Una crescita, quella degli scaligeri, confermata anche dai numeri: nelle prime tre partite erano arrivati altrettanti gol, mentre nelle ultime quattro – dall’arrivo di Tudor in panchina – i veneti hanno gonfiato la rete in dodici occasioni. Se il croato riesce a registrare anche la difesa, la salvezza non sarà un miraggio.

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Fonte immagine: @hellasveronafc (Instagram)

La rivincita di Tudor

Le ultime annate di Tudor, tra le altre cose, non è che siano state granché positive. Dopo aver cominciato ad allenare all’Hajduk Spalato, ha tentato due avventure tra Grecia e Turchia prima di finire, in due riprese, all’Udinese.

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Lo scorso anno era stato inserito nello staff di Pirlo alla Juventus, ma pare che fin dall’inizio tra i due ci sia stata una netta spaccatura. Una frattura insanabile, che ha portato lo stesso Tudor a rilasciare dichiarazioni polemiche contro il suo ex collega.

È stato Pirlo a scegliermi: Paratici gli presentò una lista di cinque alternative e lui chiamò me. Ma di una cosa sono certo – ha detto -, ovvero che non farò mai più l’assistente di nessuno”.

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A Verona non ce n’è bisogno: dopo la sosta l’Hellas sarà attesa dalla complicata trasferta di San Siro contro il Milan: un impegno improbo, difficile, quasi impossibile contro una squadra in grande forma. Per il Verona, il secondo vero esame dopo la bella vittoria contro la Roma.

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