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VAR Europei: come funziona il Video Assistant Referee durante gli Europei di calcio? Tutto quello che c’è da sapere

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Ovviamente, anche gli Europei del 2021 ci sarà il VAR, cioè il Video Assistant Referee, lo strumento a distanza che assiste il direttore di gara durnate la partita, segnalando eventuali errori o necessità di revisione.

Infatti, il VAR è già entrato in funzione nel match inaugurale del torneo Turchia – Italia, intervenendo nel primo tempo per rivedere il fallo di mano in area di Zeki Celik su tiro di Spinazola, non ravvisando perà gli estremi per assegnare un calcio di rigore, peraltro già negato dall’arbitro olandese Donny Makkelie. Ma come funziona il VAR agli Europei? Scopriamolo insieme.

VAR Europei, come funziona

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Il VAR nelle competizioni per squadre nazionali era già stato utilizzato tre anni fa durante i Mondiali di Russia, e la UEFA ha deciso di confermarlo anche per gli Europei: essendo un torneo itinerante, senza sede fissa, la sala VAR sarà situata in “campo neutro” nella sede UEFA di Nyon, in Svizzera.

arbitri var

Fonte immagine: @GianmarcoLotti (Twitter)

I responsabili VAR, formati nelle scorse settimane dall’italiano Roberto Rosetti, si coordineranno in squadre differenti a seconda dei match, e saranno così organizzati: un arbitro VAR (che visionerà i singoli casi, comunicando con l’arbitro in campo), un arbitro AVAR (cioè un assistente che continuerà a seguire la gara in corso mentre l’arbitro VAR sta rivedendo singoli episodi), un terzo arbitro che si occupa unicamente del fuorigioco, tre tecnici video e un coordinatore.

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L’Italia, da sempre in prima linea nell’utilizzo di questa tecnologia nel calcio, può permettersi di schierare ben quattro addetti VAR per gli Europei, più di qualsiasi altra nazione: si tratterà di Marco Di Bello, Massimiliano Irrati, Paolo Valeri e Filippo Meli.

VAR Europei: le nuove regole

Come è emerso con chiarezza durante il primo tempo di Turchia – Italia, alcune regole sono cambiare rispetto alla stagione appena conclusa, e ciò è molto rilevanti per il lavoro del VAR agli Europei. Stiamo parlando della regola sui falli di mano, che ora prevede il fischio del fallo solo nel caso in cui l’intervento del difendente sia volontario o amplii il volume del corpo in maniera innaturale.

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Quest’ultimo aspetto ha già dato adito a polemiche nel caso proprio del match inaugurale, con il sopracitato tocco di Celik: il volume del corpo era chiaramente più ampio, ma l’arbitro Makkelie ha ritenuto che il movimento del braccio del difensore turco fosse congruo alla dinamica di gioco. Spetta infatti al direttore di gara stabilire la naturalità del tocco.

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