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Riccardo Trevisani attacca la visione del calcio di Massimiliano Allegri: chi ha ragione nel dibattito sulla complessità del calcio?

Il calcio è uno sport semplice? Questa domanda ha scatenato l’attacco del noto giornalista Riccardo Trevisani verso l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri. Più volte, il tecnico bianconero ha sottolineato la sua visione “semplicistica” del calcio, visto come uno sport semplice, dove basta mettere in campo i giocatori più forti e lasciarli liberi di esprimere al meglio. Contrariato, Trevisani ha sottolineato quanta preparazione ci sia in realtà nel calcio e che, se fosse davvero uno sport così semplice, chiunque potrebbe fare l’allenatore. Dove sta la verità?

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Trevisani, Allegri e le difficoltà della Juventus

Le parole di Trevisani sono un ottimo spunto per ragionare su un tema fondamentale: le difficoltà della Juventus di Allegri. Il ritorno in bianconero è stato più difficile del previsto per il tecnico, o almeno più arduo di quanto probabilmente avesse immaginato lui stesso. Il problema di fondo sta proprio in questa idea di calcio come sport semplice propinata, fino all’esagerazione più totale, dal mister. Anche nella sua esperienza alla Juventus, Allegri ha progressivamente accentuato questa sua tendenza al forte individualismo, all’esaltazione del semplice talento, al puntare tutto sulla giocata del singolo. Formula che ha provato a riproporre quest’anno, ma in un contesto che non lo permetteva più.

Infatti, se prima la Juventus era per distacco la squadra più forte del campionato, ora è stata quantomeno raggiunta, se non superata, da almeno altre tre-quattro squadre. Questa è la ragione per cui la formula di Allegri non sta funzionando: perché nel suo calcio vince il più forte e, semplicemente, la Juventus non lo è. Per cui, l’estremo individualismo del tecnico ha funzionato finché aveva realmente in squadra giocatori che potevano metterlo in pratica, ma ora con una rosa almeno al livello delle altre, non funziona più.

Il calcio è davvero uno sport semplice?

Il calcio non è assolutamente uno sport semplice, e ha ragione Trevisani a sottolineare che se lo fosse chiunque potrebbe allenare. Allegri però evidenzia un altro punto fondamentale: il più forte quasi sempre vince. Non è una formula matematica, perché la palla è rotonda e per altri svariati miti sulla cieca giustizia del calcio, ma è innegabile, e lo abbiamo visto in Italia con il dominio della Juventus, che in qualche modo le squadre più forti tendono sempre a vincere, finché almeno la loro forza non si esaurisce.

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Qual è quindi la formula per sovvertire quest’ordine gerarchico? La complessità del calcio che sostiene, a ragione, Riccardo Trevisani. Perché sì, ci sono le squadre più forti che quasi sempre vincono, ma poi ci sono altri fattori come la progettualità, come l’identità di gioco, la continuità e via dicendo che possono ridurre questo gap di differenza tecnica.

In sostanza quindi, il calcio è uno sport semplice solo quando viene reso tale, e giocare un calcio semplice, alla Allegri, è un modo per vincere finché le altre squadre, inferiori tecnicamente, non sfruttano invece la complessità del calcio, che è ciò che poi rende vivo e imprevedibile questo sport e che realmente può fare la differenza.

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