Belotti è considerato generalmente la stella del Torino e un giocatore imprescindibile. Eppure in questa stagione i Granata stanno dimostrando di poterne fare a meno.
Dici Torino e dici Belotti, o almeno è sempre stato così da sei anni a questa parte: dal suo arrivo dal Palermo nel 2015, il centravanti bergamasco ha incarnato appieno il club granata, diventando il giocatore di gran lunga più significativo e determinante.
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107 gol in 237 partite, che hanno significato la qualificazione all’Europa League nel 2019 e l’approdo in Nazionale, con cui Belotti si è laureato la scorsa estate campione d’Europa.Le richieste per lui non sono mai mancate, ma Cairo ne ha fatto un giocatore assolutamente incedibile. Eppure, forse ora il Toro non ne ha più così bisogno.
Belotti è ancora la stella del Torino?
“Il Gallo ci mancherà” ha detto Juric mercoledì sera, nella conferenza stampa pre-partita con l’Empoli. Ma in questa stagione il Torino ha dovuto spesso fare a meno del suo capitano, assente già a fine settembre e adesso probabilmente lontano dai campi fino a febbraio.
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Nelle scorse due stagioni, che hanno visto il club granata eccezionalmente costretto a lottare per non retrocedere, Belotti è stato determinante per la salvezza, con 16 gol e 3 assist nel 2019/2020, e 13 gol e 7 assist nel 2020/2021. Per lui Cairo era arrivato a chiedere 100 milioni, una cifra da top player che era serviuta a blindare l’attaccante.
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Per alcuni, la sparata del presidente del Torino aveva avuto l’effetto collaterale di bloccare la crescita del suo giocatore, ritrovatosi prigioniero di una squadra molto sotto gli standard di un centravanti della Nazionale. Ma Belotti non è mai sembrato curarsi troppo di questi problemi, e ha continuato a dare il massimo a un club che, senza di lui, probabilmente avrebbe faticato a restare in Serie A.
Fino a quest’anno almeno, perché adesso i numeri ci raccontano una storia diversa. Le tante assenze per infortunio della punta non stanno impedendo affatto ai ragazzi di Juric di disputare un’ottima stagione: attualmente il Torino è in tredicesima posizione, con 8 punti di vantaggio sulla zona retrocessione e a 6 da quella europea.
I numeri di Belotti e del Torino nel 2021/2022
Sono le statistiche a confermare che il Torino, con il nuovo allenatore, potrebbe aver trovato un modo per non essere più dipendente dal centravanti. Dopo un avvio di campionato piuttosto deludente, i Granata hanno conquistato i primi punti il 12 settembre contro la Salernitana, ottenendo la più larga vittoria stagionale (4-0) proprio alla prima partita senza iol loro capitano.
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Il periodo che risale al primo infortunio di Belotti è anche quello in cui il Toro ha stabilito la sua miglior striscia di risultati utili: quattro partite senza sconfitta, totalizzando 8 punti in 5 partite contro avversari come Sassuolo e Lazio, e perdendo di misura il derby contro la Juventus.
Dal suo ritorno sono arrivate tre vittorie e quattro sconfitte, ma nel primo caso solo una volta l’attaccante azzurro è stato in campo per più di una mezzora: nel 2-1 all’Udinese del 22 novembre, quando Belotti ha servito l’assist per l’1-0 di Brekalo. E con il suo nuovo infortunio, il Torino ha comunque conquistato un punto contro l’Empoli, una delle sorprese della stagione, andando addirittura avanti 2-0 e venendo rimontato a causa dell’inferiorità numerica.
Solo 6 dei 18 punti conquistati fin qui dal Torino sono arrivati con Belotti in campo, a dimostrazione di una squadra che, con Juric, ha trovato nuovi equilibri e sicurezza nelle proprie capacità. Ma non si può sottovalutare che il Toro abbia problemi realizzativi: i bomber della rosa sono Brekalo e Pobega con 3 gol a testa, appena uno in più di Belotti, che però ha quasi la metà del loro minutaggio.
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