Timo Werner lascia il Lipsia per il Chelsea, diventando il secondo colpo di mercato dei Blues. Il tedesco, tra gli attaccanti più completi al mondo, è pronto a prendersi la Premier League
Nonostante la stagione calcistica stia entrando nel pieno solo in queste settimane,c’è chi si sta già attrezzando in vista di quella che sarà l’annata 2020/21. Il Chelsea, dopo qualche anno di spending review più o meno obbligatoria, ha già messo a segno due colpi di calciomercato niente male: dopo aver annunciato l’arrivo del centrocampista Hakim Ziyech, marocchino sottratto all’Ajax, in queste ore i Blues hanno ufficializzato l’ingaggio di Timo Werner.
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La notizia, questo va detto, era nell’aria da qualche settimana, ovvero dal momento in cui il Chelsea – come ci informavano i media britannici – aveva messo la freccia in corsia di sorpasso sul Liverpool, battuto un po’ a sorpresa grazie alla grande offerta economica prospettata dal patron Roman Abramovich. Il bomber del Lipsia verrà pagato circa 50 milioni di euro complessivi, firmerà un contratto fino al 2025 e, anche se non è ancora stato formalizzato, l’accordo verrà corredato da un ingaggio pari a 10 milioni netti a stagione. Mica male eh?
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Goleador implacabile, simbolo di Lipsia: come nasce Timo Werner
Classe 1996, originario e tifosissimo dello Stoccarda, Timo Werner viene considerato uno degli astri nascenti del calcio tedesco. A 24 anni appena compiuti ha già tagliato diversi traguardi importanti, come per esempio quello di diventare un punto inamovibile della Germania di Joachim Low, nella quale viene considerato un po’ il referente offensivo della manovra. Inoltre, la punta tedesca è uno dei simboli della grande ascesa del Lipsia; nell’est del paese è approdato nell’estate del 2016, pagato 14 milioni di euro, una cifra importante per un club che, a quei tempi, era ancora agli albori della crescita.
Con la maglia del RasenBallsport, a oggi, ha messo insieme 157 apparizioni corredandole con 93 gol e 40 assist, cifre che potranno arrotondarsi nelle ultime due partite di Bundesliga. Werner dovrà aiutare il Lipsia a qualificarsi per la prossima fase a gruppi di Champions League, ma a prescindere da questo è indubbio come il suo profilo rappresenti ciò che Red Bull si è impegnata a valorizzare entrando nel mondo del calcio. Talento, cultura del lavoro e abnegazione sono solo alcune delle caratteristiche che il giocatore, definito recentemente come uno degli ‘attaccanti verticali più decisivi’ in circolazione, porterà in dote a Stamford Bridge.
L’attaccante più odiato di Germania
Nonostante sia un attaccante con i controfiocchi e rappresenti il paese in maniera molto più che positiva – a oggi, con la Manschaaft, ha segnato 11 gol in 29 presenze -, Timo Werner viene spesso dipinto come un calciatore odiato ai più, soprattutto quando si parla di tifoserie avverse alla gestione societaria marchiata Red Bull. Il motivo? Principalmente, appunto, questa antipatia va ascritta al fatto che il numero 11 del Lipsia abbia accettato un progetto sportivo che combatte ogni principio ‘tradizionalista’ dello sport. Scelta resa ancora più grave dal fatto di provenire dallo Stoccarda, club nobile e blasonato all’interno del panorama tedesco.
In secondo luogo, Werner viene considerato un simulatore, nomea nata in seguito a un Lipsia – Schalke 04 giocato nel dicembre del 2016; la punta tedesca si invola verso l’area di rigore avversaria e viene travolto da un’uscita di Fahrmann, che però in realtà non tocca affatto l’avversario. La successiva sceneggiata induce l’arbitro a fischiare un calcio di rigore, indispettendo l’opinione pubblica: da lì in poi per Werner inizierà un calvario sportivo senza precedenti. Fischiato col Lipsia, insultato con la nazionale, dileggiato perfino ai concerti: chissà se, almeno in Inghilterra, riuscirà a scrollarsi di dosso queste fastidiose etichette.
Istanbul, Dortmund e i problemi all’udito
Timo Werner, negli ultimi anni, non è solo balzato alle cronache per i tanti gol segnati con il Lipsia: una trasferta giocata sul campo del Besiktas ha portato alla luce un problema che il ragazzo si porta dietro sin da quando era bambino. Si tratta di un problema all’apparato uditivo che, in presenza di troppo rumore, non gli permette di svolgere anche le attività più elementari. Figuriamoci giocare a calcio in un catino infernale come quello di Istanbul, dove il tedesco – a malincuore e nonostante i tappi alle orecchie – si vide costretto ad abbandonare il campo alla mezz’ora del primo tempo.
Pochi giorni dopo la società prese la decisione di lasciarlo fuori dalla trasferta di Dortmund, dove sicuramente avrebbe avuto problemi nel gestire il chiasso causato dal cosiddetto ‘Muro Giallo’ del Borussia. Questa particolare patologia circolatoria non gli ha però impedito di diventare uno degli attaccanti più in voga del momento: lo cercava l’Inter, lo voleva Klopp per il suo Liverpool, alla fine l’ha spuntata il Chelsea, che ora si ritrova in mano una vera e propria bomba a mano pronta ad esplodere.
In Inghilterra Werner troverà un contesto adatto per sfruttare al meglio la propria rapidità – lo soprannominano ‘Turbo Timo’ perché da piccolo andava a correre in montagna col padre – e la cattiveria sotto porta, ma anche quelle piccole accortezze imparate agli inizio con lo Stoccarda, dove gioca ancora oggi il suo grande idolo Mario Gomez. Insomma, un giocatore molto più che completo, come confidato da lui stesso in un’intervista: “Ho fiducia nei miei mezzi, tanto da acquistarmi sempre anche a FIFA”.
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