I tifosi in Inghilterra sono pronti per tornare allo stadio, anche se almeno inizialmente questa fortuna non spetterà a tutti. Possiamo comunque parlare di un primo accenno di ritorno alla normalità dopo più di 8 mesi di gare a porte chiuse.
Tifosi allo stadio? In Inghilterra si preparano a riaprire le porte degli impianti al termine del lockdown nazionale previsto per il 2 dicembre. Il giorno successivo 2.000 tifosi dell’Arsenal dovrebbero poter varcare i cancelli dell’Emirates Stadium per assistere alla sfida di Europa League tra i Gunners di Arteta e il Rapid Vienna, rompendo così un “digiuno” che dura ininterrottamente dallo scorso marzo, da quando cioè il coronavirus ha stravolto la vita dell’intero pianeta.
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Impensabile che lo sport potesse restarne fuori, impossibile permettere l’accesso dei tifosi allo stadio: in Inghilterra le ricadute economiche legate a questa emergenza sono state assorbite meglio che in altre realtà, ma è un dato di fatto che il profondo legame tra un club e i propri supporter, particolarmente sentito a queste latitudini, è stato un duro colpo per lo spettacolo.
L’Inghilterra prepara il ritorno dei tifosi allo stadio
Con la fine del lockdown il governo di Boris Johnson ha previsto una suddivisione del Paese in tre fasce, corrispondenti ognuna a un diverso livello di rischio: per quanto riguarda le attività sportive, i club che si trovano in 1ª fascia potranno accogliere allo stadio fino a 4.000 tifosi, numero che si dimezza per le realtà comprese in 2ª fascia. La 3ª fascia potrà comunque riprendere l’attività sportiva di base, ma sarà costretta a farlo ancora a porte chiuse.
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Si tratta comunque di un primo accenno di ritorno alla normalità, una notizia che è stata accolta con entusiasmo alla fine di un 2020 che tutti vorremmo dimenticare. Voce fuori dal coro quella di Marcelo Bielsa, tecnico “guru” del Leeds: “La presenza o meno dei tifosi incide sui risultati, chi si trova in aree a rischio sarà penalizzato” ha affermato, anche se recenti studi hanno dimostrato che anche a porte chiuse le percentuali di successo dei club in trasferta non sono cambiate in maniera sostanziale.
Arsenal will be first Premier League side to see fans return but many must wait https://t.co/zSuYre4Uzm
— The Guardian (@guardian) November 26, 2020
Inghilterra, il ritorno dei tifosi allo stadio in Premier sabato 5 dicembre
Se Arsenal-Rapid Vienna segnerà il ritorno dei tifosi inglesi allo stadio, in Inghilterra una data altrettanto attesa è quella di sabato 5 dicembre: alle 18,30 2.000 spettatori potranno assistere a West Ham-Manchester United, quarta gara in programma nell’11° turno di Premier League e prima giocata a porte aperte dopo oltre 8 mesi di stop.
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Si tratterà di una gara storica, che potrebbe segnare l’inizio della fine di una pandemia che tutto il mondo è ansioso di mettersi alle spalle, un primo accenno a una normalità che comunque arriverà soltanto tra diversi mesi. Solo a quel punto sarà possibile ripartire davvero anche dal punto di vista economico, dato che nell’immediato gli effetti saranno minimi tanto per i club di Premier quanto per quelli delle divisioni inferiori.
L’aiuto del Cambridge
Il ritorno dei tifosi allo stadio in Inghilterra sarà possibile anche grazie all’aiuto del Cambridge United, che si è offerto negli scorsi mesi come “cavia” valutando le diverse misure di sicurezza che saranno adottate all’interno dell’Abbey Stadium. Il presidente del club di quarta divisione Ian Mather lo ha raccontato in un’intervista al Guardian.
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“Alcune misurazioni che abbiamo effettuato sono state molto utili. Ad esempio abbiamo capito che hanno una grande importanza le misure dei seggiolini: in alcune aree dello stadio sono larghi mezzo metro, in altre 450 millimetri. Questo significa che in alcune zone è possibile lasciare un posto vuoto, in altre ne servono due. Molti club avranno molto da fare, dalle frecce sul pavimento da seguire per accedere alle tribune ai servizi igienici: in impianti vecchi come il nostro è difficile mantenere il distanziamento, così investiremo in bagni portatili.”
Gli fa eco Dale Vince, il numero uno del Forest Green Rovers che a settembre ha ospitato una “partita pilota” con 1.000 spettatori senza avere alcun intoppo.
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“Non si tratta di un calcolo esclusivamente economico. Faremo entrare tutti i tifosi di cui saremo capaci perché ci mancano. Solo più avanti guarderemo i numeri e vedremo come va.”
Sarà necessario per tutti lavorare anche su un adeguato numero di steward, che dovranno garantire che tutto si svolga nel pieno rispetto delle regole. È bene ricordare infatti che la pandemia non è ancora stata sconfitta, anche se il ritorno dei tifosi allo stadio in Inghilterra potrebbe essere il primo segnale di una nuova alba che finalmente torna a fare capolino al termine di un 2020 che il mondo non vede l’ora di mettersi alle spalle.