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Le parole di Tare contro i debiti di Juventus, Inter, Milan e Roma fanno discutere, ma la verità è che anche la sua Lazio ha problemi economici.

Stanno generando una forte polemica, comprensibilmente, le parole di Igli Tare, il direttore sportivo della Lazio, durante una lectio all’università Luiss di Roma ha attaccato alcune rivali dei biancocelesti per i loro problemi economici: “Oggi ci sono società, anche di prima fascia, come Juve, Roma, Milan e Inter che tecnicamente sono fallite ma vengono tenute in vita dal fatto che il sistema ne ha bisogno”.

Per contro, il dirigente albanaese ha messo in evidenza l’esempio opposto rappresentato dalla Lazio: “Ho la fortuna di lavorare con una società con una gestione virtuosa” ha dichiarato. Ma le cose non stanno veramente come ha sostenuto Tare. Vediamo perché.

Le parole di Tare e i debiti della Lazio

Che i club citati dal direttore sportivo biancoceleste abbiano una gestione finanziaria molto discutibile è sotto gli occhi di tutti: la Juventus ha recentemente dichiarato un passivo record di 254,3 milioni di euro; l’Inter ha notoriamente problemi economici molto, e ad agosto si parlava di un rosso di 400 milioni; il Milan sta migliorando la sua situazione, ma l’ultimo bilancio ha evidenziato perdite per 66,5 milioni; e la Roma non è da meno, dato che in estate il suo indebitamento era pari a 388,5 milioni.

Ma se su questo punto il discorso di Tare è ineccepibile, lo stesso non si può dire della valutazione in merito alla sua Lazio. La Gazzetta dello Sport riporta infatti che nell’ultimo esercizio il club di Lotito avrebbe raggiunto un deficit di 17 milioni di euro, che significa che per la quarta volta consecutiva il bilancio della società chiuderà in passivo, mentre i debiti complessivi salgono a 46 milioni di euro.

Numeri sicuramente più contenuti delle avversarie, ma rivelano una situazione non proprio idilliaca, come già era parso evidente dopo che nella scorsa stagione la Lazio aveva sforato i parametri previsti dall’indice di liquidità (problema però risolto per la stagione in corso). Inoltre, il club biancoceleste deve ancora finire di ripagare i debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per l’operazione salva-Lazio del 2005, quando il pagamento venne reateizzato in 23 anni: nell’estate 2021, il Sole 24 Ore riportava che Lotito avrebbe però saldato solo metà della cifra, quando alla scadenza dell’accordo mancano 6 anni.

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