La Superlega riunirà i più grandi club d’Europa, eppure al momento mancano all’appello proprio le due finaliste della scorsa Champions League: Bayern Monaco e PSG. Proviamo a spiegare perché
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È stata annunciata la Superlega, il nuovo torneo di calcio europeo che pare destinato a soppiantare la Champions League e a rompere il monopolio della UEFA sul calcio continentale. Alla nuova competizione, che secondo alcune fonti potrebbe partire già questa estate ad agosto, parteciperanno tutti i più forti e ricchi club europei.
Tutti tra due, per la verità, e non da poco: Bayern Monaco e PSG infatti non sono inclusi, al momento, nei 12 fondatori della competizione. Potrebbero sempre entrarvi in futuro (si parla di altri tre posti fissi disponibili, non ancora assegnati), ma al momento la loro assenza fa scalpore: la Superlega dei più forti d’Europa partirebbe senza le due squadre più forti del continente, finaliste della Champions League 2019-2020.
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Superlega, l’assenza del Bayern Monaco
I campioni d’Europa in carica non prenderanno parte alla Superlega. Per capire perché in questa prima fase ai tedeschi poco importa del torneo, bisogna innanzitutto pensare al motivo principale per cui questo è nato: i club fondatori non solo tra i più potenti del mondo, ma anche tra i più indebitati, e hanno bisono di un nuovo modo per alzare gli introiti. Il Bayern, per contro, ha un bilancio solido, quindi ha meno necessità della Superlega.
Il suo presidente Karl-Heinz Rummenigge, inoltre, non ha mai fatto segreto di non amare il progetto: “Abbiamo una filosofia diversa, rispetto ad altri club: noi non ci siamo mai messi a pescare i grandi pesci nel calciomercato, perché sono costosi e anche rischiosi. Ma i risultati dicono che abbiamo fatto bene” aveva dichiarato lo scorso febbraio.
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In più, il calcio tedesco è proprio organizzato in maniera diversa a livello societario: i club sono gruppi di soci, senza una proprietà forte (con l’eccezione, molto dibattuta, di RB Lipsia e Hoffenheim), e una parte consistente delle quote di potere è affidata alle associazioni di tifosi, estremamente influenti in Germania. I tifosi europei sono storicamente contrari alla Superlega, come confermato in queste ore dai comunicati della FSE, la Football Supporters Europe.
Superlega, l’assenza del PSG
Considerati i problemi di liquidità cronici del calcio francese e la relativa scarsa competizione nella Ligue 1, era facile immaginarci che il PSG aderisse alla Superlega senza grossi dubbi, ma così non è stato. In Francia, proprio come in Germania, il nuovo torneo è molto poco popolare, ed è possibile ipotizzare che il club parigino se ne sia tenuto prudentemente alla larga per motivi d’immagine.
Ma ovviamente non è tutto qui. Il PSG, come si sa, è di proprietà della famiglia reale del Qatar, che controlla anche Qatar Airways, la quale è un grande sponsor del calcio europeo e mondiale, compagnia di volo ufficiale della UEFA, che è fermamente contraria alla Superlega.
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Nasser Al Khelaifi, presidente del PSG, siede inoltre nel board della UEFA ed è a capo del network BeIN Media Group, altro importante partner della confederazione europea, che detiene i diritti tv nei paesi arabi della Champions League e di vari campionati nazionali, che verrebbeo danneggiati dalla Superlega. Poi, il Qatar è anche strettamente legato alla FIFA, anche lei contraria al nuovo progetto, e nel 2022 deve organizzare i Mondiali.
Il caso dell’Ajax
Tra le assenti c’è anche l’Ajax, la più nota società di calcio olandese e una delle più famose al mondo. Anche se economicamente è molto lontano dalle 12 partecipanti alla Superlega, l’Ajax è lo stesso da sempre considerato, anche solo per blasone, una delle “grandi” del calcioeuropeo. Eppure, i Lancieri non prenderanno parte alla nuova competizione; anzi, il loro massimo dirigente, Edwin van der Sar, ieri ha guidato l’assemblea straordinaria dell’ECA, l’associazione dei club europei, che ha condannato il nuovo torneo.
L’Ajax si oppone innanzitutto per motivi simili a quelli del Bayern: ha una diversa e più stabile organizzazione economica, e anche a livello di filosofia societaria ha un rapporto con i propri tifosi tale da non vedere di buon occhi la Superlega. A questo si aggiunge anche il progetto della BeNeLeague, il nuovo campionato nazionale congiunto tra Belgio e Olanda, approvato nelle scorse settimane e che è il progetto su cui i club dei due paesi puntano principalmente per la loro crescita futura.
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