Wrigley Field, lo stadio dei Chicago Cubs, è stato inserito nella lista dei beni tutelati per valore storico
Con un vincolo apposto ufficialmente nel mese di novembre, lo stadio Wrigley Field di Chicago, casa dei Chicago Cubs di baseball, è stato classificato come monumento nazionale e inserito nella lista degli edifici americani tutelati come “National Historic Landmark”.
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Lo stadio dei Cubs, inaugurato il 23 aprile 1914, è attualmente il secondo più vecchio ancora utilizzato nella Major League Baseball, la lega professionistica americana (dietro a Fenway Park, a Boston, 1912), ma ha il primato di anzianità per quanto riguarda la National League, una delle due leghe in cui è suddiviso il format della MLB (l’altra è la American League).
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I National Historic Landmark negli Stati Uniti sono assimilabili alla lista dei Beni Architettonici vincolati e tutelati in Italia, e rientrano in questa classificazione edifici, siti urbani o naturali, distretti, strutture e manufatti che il Ministero dell’Interno del Governo americano reputa come significativi a livello nazionale per la storia e la cultura del Paese (attualmente ce ne sono oltre 2.500 in elenco). L’inserimento di Wrigley Field in questa lista è stato annunciato da David L. Bernhardt, attuale Ministro dell’Interno nel governo di Donald Trump.
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Lo Stadio dei Chicago Cubs
I Chicago Cubs, fondati nel 1876, giocano a Wrigley Field dal 1916. I primi due anni di vita dello stadio, infatti, videro i Chicago Whales come principali inquilini – una franchigia che non sopravvisse a quel biennio, e che faceva parte di una lega parallela di baseball americano ormai scomparsa. Fra il 1921 e il 1970, poi, i Cubs condivisero lo stadio con i Bears, la squadra di Chicago di football americano che oggi gioca al Soldier Field.
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Hitting it out of the park! Wrigley Field, home of the @Cubs, has been designated as a #NationalHistoricLandmark. ⚾️ This designation shows the significance of the field to American history, the city of #Chicago, & professional sports.
📸 B. Guidry on @Unsplash#Baseball pic.twitter.com/vPskeGtYq7
— National Park Trust (@NatParkTrust) November 23, 2020
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Nella lunga storia di Wrigley Field, che ha dato il nome anche al quartiere, comunemente noto come “Wrigleyville”, si ricorda l’introduzione dei primi stalli di vendita di bibite già nel 1916, una novità assoluta per lo sport americano, la diffusione delle partite via radio (con apposita cabina di commento) dal 1925, e in tv dal 1946. Tutte innovazioni pionieristiche, che fecero da apripista per la diffusione su larga scala negli altri stadi sportivi americani e gli sono ora valsi la nomina a monumento nazionale.
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In epoca contemporanea, lo stadio è stato ammodernato più volte, a cominciare dalla realizzazione di un anello superiore di gradinate nel 1988, e l’installazione dei riflettori per le partite in notturna, fino al progetto multi-disciplinare di ristrutturazione avviato nel 2014.
Wrigley Field si aggiunge ad altri grandi impianti sportivi americani già decretati monumento nazionale e inseriti nella lista “National Historic Landmark”: lo Yale Bowl (New Haven, Connecticut), il Rose Bowl (Los Angeles, California, teatro della finale dei Mondiali di USA ’94), il LA Memorial Coliseum (Los Angeles, California) e l’Harvard Stadium (Boston, Massachusetts).
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