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Lo Sporting Lisbona affronterà la Juventus negli ottavi di finale di Champions League: un avversario giovane e coraggioso per la squadra di Allegri.

In realtà no: lo Sporting non sarà l’avversario della Juventus in Champions League, o almeno non per ora. La UEFA ha annunciato che a causa di un errore il sorteggio è stato annullato e verrà ripetuto. Considerate questo un articolo da un universo alternativo.

L’urna di Nyon ha detto Sporting Lisbona: la Juventus si troverà a giocare gli ottavi contro i campioni di Portogallo proprio come l’anno scorso, quando venne poi eliminata dal Porto. Lo Sporting, però, è una squadra completamente diversa rispetto ai Dragões.

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Tornato a sollevare il titolo a sorpresa nella scorsa stagione dopo 19 anni, lo Sporting Lisbona ruota attorno a un progetto sportivo molto giovane e ambizioso, che con pochi investimenti mirati ha saputo rivoluzionare un club da tempo in crisi di risultati.

Come gioca lo Sporting Lisbona

L’uomo dei miracoli è Ruben Amorim, 36 anni, giovanissimo allenatore ingaggiato a marzo 2020 dopo appena due mesi da capo allenatore trascorsi al Braga. La sua è un’idea di calcio molto moderna, lontana anni luce dal tradizionalismo dei più noti Mourinho o Fernando Santos, e che non scende a compromessi nemmeno quando deve vedersela con avversari più quotati (cosa invece spesso fatta da Sergio Conceição).

allenatori portoghesi

Fonte: Instagram @rubenamorimofficial

Il suo progetto è ripartito nell’estate 2020 puntando quasi del tutto su giocatori giovanissimi usciti dal settore giovanile dello Sporting Lisbona, uno dei più prolifici al mondo. Da lì ha tirato fuori ragazzi che si sono subito dimostrati all’altezza della prima squadra, come Gonçalo Inacio, João Palhinha, Daniel Bragança, Jovane, Tiago Tomas o Edurdo Quaresma. Uno di loro, Nuno Mendes, ha già spiccato il volo e adesso milita nel PSG.

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Pochi, i giocatori “esterni”, come i veterani Antonio Adan, Zouhair Feddal, Sebastian Coates e Paulinho, più alcuni giovani interessanti come Pedro Porro, in prestito dal Manchester City, e Ruben Vinagre, in prestito dal Wolverhampton.

Ma la stella è senza dubbio Pedro Gonçalves, centrocampista adattabile a qualunque zona del campo (nato trequartista, ma ormai capace di gicoare anche da mezzala, da ala destra, da seconda punta e addirittura da falso 9), realizzatore prolifico e, a soli 23 anni, ormai il leader della squadra e uno dei maggiori talenti lusitani in circolazione.

A rafforzare ulteriormente la rosa, in vista dell’annata in Champions League, sono arrivati due esterni – ruolo fondamentale nella proposta di calcio dello Sporting Lisbona – di maggior esperienza internazionale: Ricardo Esgaio e Pablo Sarabia, il cui apporto è già evidentemente decisivo (4 assist a testa in campionato).

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Come sta andando la stagione dello Sporting Lisbona

Per una squadra così giovane, capace di dominare senza alcun preavviso lo scorso campionato (pur dopo aver subito una precoce eliminazione europea), la vera questione del 2021/2022 era se Amorim e i suoi ragazzi fossero in grado di ripetere lo stesso livello di prestazioni e risultati. Considerando anche che avrebbe dovuto giocare una competizione in più.

Per adesso, la risposta è assolutamente positiva. In campionato, lo Sporting contende la vetta della classifica al Porto, con un ruolino da 12 vittorie, 2 pareggi e 0 sconfitte (l’anno scorso fu la squadra che mantenne l’imbattibilità più a lungo nei principali campionati europei). Anche se si nota che, di fronte a una difesa quasi impenentrabile (5 gol subiti), l’attacco sta avendo numeri leggermente inferiori alle aspettative, e in particolare nei confronti delle due principali rivali nazionali (24 gol, contro i 34 del Porto e i 39 del Benfica).

Ma la vera sorpresa è arrivata dalla Champions League, dove i Leões hanno saputo superare contro i pronostici un girone con Ajax, Borussia Dortmund e Besiktas. Nessuno lo avrebbe detto, dopo le prime due giornate (sconfitta 5-1 in casa con gli olandesi, e poi 1-0 in Germania) è stato in grado di reagire, con 8 gol in due partite ai turchi e una netta vittoria (3-1) nel ritorno col Dortmund.

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Il principale ostacolo della Juventus sarà quindi dover affrontare una squadra che non ha timore reverenziale e gioca in maniera spregiudicata ma consapevole dei proprio mezzi. Da un certo punto di vista, Allegri si troverà contro una versione in scala leggermente ridotta dell’Ajax che lo eliminò nel 2019. La Juve potrà però far valere la sua maggiore esperienza e il pragmatismo, che già le ha permesso di superare il Chelsea a Torino.

sporting lisbona

Fonte Immagine: @sportingclubedeportugal (Instagram)

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