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Folorunsho è stato convocato a sorpresa da Spalletti per Euro 2024, dopo una bella stagione col Verona. Ma forse non è stata una gran mossa.

Dopo queste prime tre partite dell’Italia agli Europei, è difficile trovare qualcosa di positivo nelle prestazioni degli Azzurri a parte la difficoltosa qualificazione come seconda al turno successivo. Tre volte in svantaggio, grande fragilità in difesa, scarsa capacità di gestione della partita, incapacità di costruire azioni offensive. Tra tutti questi problemi, diventa legittimo porsi alcune domande sulle convocazioni del ct, e su una in particolare: Michael Folorunsho. Il 26enne centrocampista romano è stato una delle sorprese di Spalletti per il torneo, che lo ha chiamato in azzurro dopo una gran bella stagione con il Verona, ma praticamente non lo sta usando mai.

Folorunsho ha giocato appena 1 minuto in tre partite, nella finale della gara d’esordio contro l’Albania, ovvero quella contro l’avversario (sulla carta) più facile del girone. Il centrocampista del Verona ha disputato indubbiamente un ottimo campionato e la chiamata nell’Italia è stata un bel riconoscimento, ma alla luce di quello che si sta vedendo a Euro 2024 diventa legittimo chiedersi se questa Nazionale non avrebbe beneficiato maggiormente da una convocazione su cui Spalletti sentisse di poter davvero fare affidamento. Fino al 9 giugno scorso, in amichevole pre-Europeo contro la Bosnia, il classe 1998 non aveva mai giocato in azzurro, nemmeno con le selezioni giovanili, e non aveva alcuna esperienza di calcio internazionale. Anzi, fino a poco meno di un anno fa non aveva mai neppure giocato in Serie A.

La “convocazione-premio” di Folorunsho nell’Italia

In linea di principio, con l’allargamento del numero dei convocabili Folorunsho poteva essere un jolly in più a centrocampo: Spalletti ha previsto uno schieramento a tre centrali, e ha infatti convocato sette giocatori in questo ruolo (tre titolari, tre riserve più uno, appunto). Le prime uscite dell’Italia a Euro 2024 però hanno messo in luce delle difficoltà nel costruire e nel tenere la palla proprio in questo settore del campo: con un Jorginho non sempre brillantissimo, e spesso solo e senza riserve affidabili, l’impostazione viene spesso lasciata ai difensori, in particolare Bastoni e Calafiori.

Più qualità ed esperienza in questo settore del campo sarebbe servita, ma Spalletti ha preferito lasciare a casa elementi come Bonaventura, Pessina, Ricci e soprattutto Locatelli, che aveva formato una bella coppia con Jorginho tre anni fa, nell’Europeo vinto da Mancini. Al loro posto, il ct ha deciso di puntare su Pellegrini e Fagioli (che contro la Croazia non ha fatto male, anzi), ma di fronte a questi problemi viene da chiedersi se non potesse servire un’ulteriore alternativa. Quella di Folorunsho è sembrata fin da subito una “convocazione-premio” per un giocatore in cui l’allenatore dell’Italia non sembra però avere poi tanta fiducia (ripetiamolo: appena 1 minuto contro l’avversario più abbordabile del girone). Allora, a cosa è servito convocarlo?