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Tra le sorprese dell’Europa League c’è anche lo Slavia Praga, una realtà ormai consolidata che si è presa il lusso di eliminare il ben più quotato Leicester

Alzi la mano chi si sarebbe aspettato così tante sorprese, con relative vittime illustri, nei sedicesimi di Europa League. Di certo non i tifosi dello Slavia Praga, che nella serata di giovedì hanno visto espugnare dai propri beniamini il King Power Stadium, stadio di una delle squadra più in forma dell’attuale Premier League.

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L’eliminazione del Leicester è un’altra bella tacca da aggiungere al calcio del proprio fucile, perché arrivata sì inaspettatamente, ma anche e soprattutto meritatamente. Le reti segnate da Provod e Sima hanno premiato il coraggio e l’attitudine della compagine ceca che, dopo aver giocato un primo tempo accorto e attento, ha morso improvvisamente nella ripresa, mettendo ko la squadra di Rodgers.

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Slavia Praga, una squadra continua

Lo Slavia Praga sta comunque vivendo un buon momento storico. La squadra con sede nella capitale della Repubblica Ceca, infatti, ha vinto tre degli ultimi quattro titoli nazionali – imbastendo, peraltro, un duello molto appassionante contro il Viktoria Plzen – e quest’anno sembra ben avviata per conquistare il suo terzo campionato consecutivo.

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In Europa, invece, i Červenobílí stanno cominciando a togliersi diverse soddisfazioni, tra apparizioni in Champions League – ricorderete il recente pareggio contro l’Inter nella fase a gruppi della massima competizione europea per club – e qualche zingarata come quella di Leicester, arrivata dopo una fase a gironi conclusa al secondo posto dietro al Bayer Leverkusen.

slavia praga

Fonte immagine: @slaviapraha (Instagram)

La crescita cinese

In questo secolo lo Slavia Praga è sempre stata un po’ considerata una realtà caduta in disgrazia, costretta a vivere perennemente all’ombra del più blasonato Sparta. La musica è cambiata nel 2015, quando in Repubblica Ceca è arrivata la nuova proprietà cinese. CEFC China Energy ha rilevato il club e tre anni dopo ha accolto il CITIC Group Corporation Ltd e Sinobo come soci di minoranza.

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L’immissione di capitali freschi ha permesso allo Slavia Praga di alzare il livello e, contestualmente, ha portato la nuova società a investire in maniera massiccia nelle infrastrutture del club. Grazie a CEFC, enorme conglomerato multinazionale che opera nel campo dell’energia elettrica, è stato costruito il nuovo centro sportivo, mentre Sinobo ha sponsorizzato il rimodernamento dello stadio, gioiellino situato nel distretto di Vršovice.

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Mercato di alto profilo

Parallelamente, la società ha speso parecchi soldi anche per rinforzare la rosa. Solo nelle ultime stagioni, fonte Transfermarkt, lo Slavia Praga ha speso circa 28 milioni di euro per calciatori in entrata, ma la dirigenza ceca è stata anche molto brava a vendere. Per esempio, vanno sottolineati i 12 milioni di euro entrati per la cessione del centrocampista Alex Kral allo Spartak Mosca.

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Nella stessa sessione di mercato, sono stati incassati anche 13 milioni di euro per Soucek, oggi stella del West Ham, Ngadeu-Ngadjui e Zmrhal, passato Brescia. L’estate scorsa, invece, ha lasciato Praga anche Vladimir Coufal, terzino destro che ha raggiunto il connazionale Soucek nell’East London. Insomma, l’aver calamitato tantissimi talenti locali per poi valorizzarli negli anni è una strategia che sta cominciando a pagare.

 

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Come gioca lo Slavia di Trpišovský

L’allenatore dello Slavia Praga è Jindich Trpišovský, a oggi non solo uno dei migliori tecnici provenienti dalla Repubblica Ceca ma anche, e soprattutto, il valore aggiunto per i biancorossi. Arrivato al club nel 2017, è stato il protagonista principale di tutti i titoli vinti di recente: oltre ai tre campionati – che a breve potrebbero diventare quattro -, Trpišovský ha alzato anche due coppe nazionali.

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La squadra gioca un 4-2-3-1 molto fluido, che a seconda dell’avversario può diventare un 4-5-1 (come nel caso di Leicester) o un 4-1-4-1, dove gli esterni sono responsabilizzati da una maggiore applicazione in entrambe le fasi di gioco. La stella è senza dubbio Nicolae Stanciu, trequartista classe 1993 con diverse esperienze all’estero, seguito a ruota dall’eclettico nigeriano Olayinka e dal mediano Hromada.

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Contro le Foxes, però, si è messo in mostra il giovane senegalese Abdallah Sima, centravanti classe 2001 e capocannoniere stagionale dello Slavia Praga. Sima è stato paragonato al primo Henry e l’Arsenal lo starebbe seguendo da vicino, il che sarebbe un premio per un ragazzo sgrezzatosi in Francia nel fu Evian ed esploso nel piccolo MAS Taborski. Lui, più di chiunque altro, è il simbolo di una squadra che, dopo aver stupito, non vuole vedersi portare via il sogno europeo.

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