Serie A e vaccini: dopo il caso Spezia, il piano vaccinale della Lega rivela le sue falle, e la FIGC spinge ad accelerare i tempi, in vista dell’avvio del campionato
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Il piano della Lega Serie A di vaccinare tutti i calciatori prima dell’inizio della stagione non sta procedendo benissimo, come dimostra il caso dello Spezia, che a pochi giorni dall’avvio del ritiro si trova già la rosa con diversi elementi contagiati.
Al fine di evitare un’altra stagione complicata come quella scorsa, la FIGC ha lanciato l’allarme invitando i club di Serie A e B a provvedere al più presto alle vaccinazione dei propri dipendenti, un passo fondamentale per riavvicinare gradualmente il calcio italiano a una situazione di normalità.
Serie A e vaccini: dalla Nazionale al caso Spezia
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Già a inizio giugno si era tornati a parlare dei problemi del Covid-19 nel calcio dopo la positività di Busquets, che ha gravato notevolmente sul difficile avvio degli Europei da parte della Spagna. Poche federazioni si erano preoccupate di rendere obbligatorio il vaccino per i giocatori, con il risultato che molti hanno iniziato il torneo senza aver fatto nemmeno una dose.
Nella rosa dell’Italia, la maggioranza dei giocatori aveva già completato il ciclo (solo Belotti, Raspadori e Jorginho hanno ricevuto la seconda dose il giorno della finale), anche perché alla fine di maggio la Lega Serie A aveva reso noto di voler vaccinare tutti i giocatori del campionato italiano prima addirittura della partenza dei ritiri, come spiegava Il Messaggero.
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Purtroppo, questo proposito è rimasto in gran parte disatteso, come ha dimostrato il caso Spezia: sabato scorso, il club ligure ha annunciato 8 positivi nel gruppo squadra, che adesso sono già saliti a 11. Vincenzo Salini, medico sociale dello Spezia e membro della commissione medica della FIGC, ha spiegato che gran parte della rosa aveva ricevuto la prima dose, ad eccezione di due giocatori no-vax, che hanno deciso di rifiutarla.
Serie A e vaccini: ancora in ritardo
Attualmente, solo 4 club su 20 hanno provveduto a vaccinare i propri giocatori: si tratta di Bologna, Empoli, Fiorentina e Milan, con la Roma che ha avviato l’iter per la prima dose di recente. Secondo il Corriere dello Sport, nessun’altra società del massimo campionato italiano ha ancora provveduto ad iniziare la propria campagna vaccinale, anche se alcuni atleti hanno proceduto singolarmente.
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La FIGC sa che senza i vaccini si corre il serio rischio di un’altra stagione d’incertezza, non solo per quanto riguarda il rendimento dei giocatori, ma anche e soprattutto per il rischio di focolai nei club che possono portare al rinvio delle partite e a complicazioni riguardo il calendario. Nessuno vuole che si ripeta un’altra situazione in stile Juventus-Napoli.
Con il campionato di Serie A al via nel weekend del 21 agosto, i tempi per riuscire a completare il ciclo vaccinale di due dosi è abbastanza stretto. Ecco perché la Federcalcio ha ricordato l’urgenza del momento ai club di A e B, e nel frattempo si sta interfacciando con le varie Asl per organizzare le vaccinazioni degli atleti con Pfizer e Moderna.
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