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La Serie A è in crisi, con l’indice di liquidità che rischia di mietere vittime eccellenti, fino addirittura alla mancata iscrizione al prossimo campionato.

L’aspetto economico è il grande tema sul tavolo del Consiglio FIGC di questa mattina, dato che si dovrà discutere delle licenze nazionali per la stagione 2022/2023, ovvero per il diritto d’iscrizione ai campionati della prossima annata.

Un bel problema per i club della Serie A, visto che, con i nuovi parametri, ben 3 società rischiano al momento di restare fuori dal torneo. Al centro di tutto c’è il fantomatico indice di liquidità, salito alla ribalta della cronaca sportiva dalla scorsa estate, ma destinato a diventare un argomento centrale nel dibattito calcistico italiano.

L’indice di liquidità e il rischio iscrizioni in Serie A

Per dirla in poche parole, l’indice di liquidità è il rapporto tra gli attivi e i passivi a breve termine dei club di calcio, ovvero tra le entrate e le uscite, tra i guadagni e le cessioni. Questo indice si esprime con una cifra, e va confrontato con il limite previsto dai regolamenti: quelli attualmente in vigore in Italia fissano questo tetto allo 0,6, che significa che un club non può incassare meno del 60% rispetto alle spese.

Ma dal 2024 anche la UEFA inizierà a chiedere il rispetto di riteri di questo tipo, anche se più stringenti, per cui il presidente federale Gravina vuole far passare una riforma che alzi l’indice di liquidità a una cifra comrpesa tra 0,7 e 0,6, per poi progressivamente portarlo a 1. Significa quindi che, se la proposta verrà approvata, nel prossimo futuro i club non potranno spendere più di quanto guadagnano, proprio come avviene in Germania.

Fino a questa stagione, questo parametro non era vincolante per l’iscrizione alla Serie A, e chi lo violava si vedeva bloccato il mercato: è quello che è successo, per esempio, alla Lazio. Ma ora Gravina, oltre ad alzare il tetto, vorrebbe anche rendere il criterio un prerequisito per iscriversi ai camponati, e questo mette in allarme diverse società.

Quali club rischiano di non iscriversi

Al momento, infatti, risultano esserci tre club in Serie A che non rispettano il vincolo dell’indice di liquidità che intende approvare Gravina: stiamo parlando della Lazio, del Genoa e della Sampdoria. Ma secondo Repubblica, ci sarebbero addirittura almeno 6 club a rischio.

Queste società rischiano, quindi, l’esclusione dal prossimo campionato di Serie A, a meno di non correggere i propri conti. I metodi sono essenzialmente due: cessioni o ricapitalizzazione. Quest’ultimo caso è quello fatto dal Genoa a gennaio, con la nuova proprietà 777 Partners che ha immesso nuovi fondi nel club per coprire i debiti, e subito li ha spesi tutti sul mercato, facendo tornare i rossoblù nuovamente in una situazione problematica.

Più complicata la situazione della Sampdoria, che attualmente è in vendita e con il proprietario Ferrero che sta affrontando gravi problemi legali personali: una ricapitalizzazione è fuori discussione, per cui o cambia in fretta la proprietà o si dovrà ricorrere a delle cessioni. Un vero peccato che il gioiello blucerchiato Damsgaard, che la scorsa estate era valutato tra i 30 e i 40 milioni, sia infortunato da ottobre e avvia visto il suo valore ridursi a causa di questo lugno stop.

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