La Federcalcio ha reso noti i compensi che le squadre di Serie A hanno pagato agli agenti nel 2021: vediamo la classifica e alcuni spunti di riflessione che offre.
Dopo la clamorosa eliminazione patita nei playoff dall’Italia per mano della Macedonia del nord, con conseguente mancata qualificazione al Mondiale in Qatar del 2022, si è riaperta l’annosa riflessione sulla crisi del calcio italiano. Un periodo di difficoltà testimoniato non solo dal flop della Nazionale, ma anche dagli scarsi risultati ottenuti in Europa dalle squadre di club. Quest’anno, ad esempio, nessuna squadra italiana ha raggiunto i quarti di Champions e attualmente sono rimaste in gara solo Atalanta e Roma, rispettivamente ai quarti di finale di Europa League e Conference. Da anni i risultati delle italiane in Europa sono scadenti e i club della penisola si sono assestati su un livello globalmente basso rispetto alla media europea.
Un motivo riguarda anche la difficoltà di fare mercato e la mancanza di appeal nei confronti di grandi giocatori, spiegata quasi sempre con la mancanza di grandi fondi da investire. Ma è realmente così? I dati diffusi dalla Federcalcio sui compensi degli agenti dimostrano che grandissime quantità di denaro se ne vanno in commissioni, viziando enormemente il modo di fare mercato, orientato ormai quasi per la maggiore sui parametri zero. Pagare gli agenti sembra infatti la via migliore per convincere un giocatore ad accettare un’offerta, ma questa deriva ha tolto idee e progettualità in nome invece di operazioni di mercato improvvisate, sempre più soggette ai capricci dei potenti agenti di mercato. Vediamo dunque la classifica delle commissioni pagate dai club e cosa questi dati indicano.
Compensi agenti 2021: la classifica
Come prevedibile, ai primi due posti della classifica troviamo Juventus e Inter, le due squadre che hanno vinto il campionato negli ultimi dieci anni. Terza in classifica, a poca distanza dalle prime due, troviamo invece la Roma, che non vince alcun titolo da più di dieci anni e che non ha raccolto minimamente i risultati che avrebbero giustificato tali spese. Al netto di alcuni piazzamenti positivi e delle semifinali europee disputate, i giallorossi non hanno saputo trovare la giusta progettualità e sono finiti spesso nelle mani degli agenti di mercato per riuscire a sistemare scellerate campagne acquisti.
Scorrendo la classifica troviamo Milan, Atalanta, Fiorentina e al settimo posto, sopra al Napoli, la Sampdoria. I doriani hanno speso più di 7 milioni di commissioni nel 2021 e quest’anno si sono trovati a lottare, con qualche preoccupazione di troppo, per la salvezza.
Tra le big, quella che spende di meno è la Lazio, che si piazza al dodicesimo posto in questa classifica. I biancocelesti sono anche la squadra più in difficoltà sul mercato, l’altro lato della medaglia del pagare poche commissioni agli agenti.
In fondo alla classifica troviamo, com’è comprensibile che sia, due neopromosse e lo Spezia, capace di fare molto meglio di squadre che pagano più del doppio di commissioni come Genoa e Cagliari. Questa è la classifica integrale dei compensi pagati agli agenti per squadra nel 2021:
- Juventus – 28.914.175 euro
- Inter – 27.512.882 euro
- Roma – 25.962.250 euro
- Milan – 12.567.884,67 euro
- Atalanta – 8.353.775 euro
- Fiorentina – 8.256.475 euro
- Sampdoria – 7.227.645,10 euro
- Napoli – 6.906.264,11 euro
- Sassuolo – 6.817.361,37 euro
- Udinese – 5.820.175,61 euro
- Cagliari – 4.979.275 euro
- Lazio – 4.716.477,29 euro
- Genoa – 4.678.770 euro
- Verona – 4.539.516,75 euro
- Bologna – 3.961.288,80 euro
- Empoli – 3.631.850 euro
- Torino – 3.492.116 euro
- Spezia – 2.391.278,14 euro
- Venezia – 1.859.570,25 euro
- Salernitana – 1.242.844,59 euro
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Compensi agenti 2021: un unico modo di fare mercato?
La pubblicazione di questa classifica fa scattare alcune riflessioni. Innanzitutto, togliendo Venezia e Salernitana, tutte le altre squadre hanno speso almeno 2 milioni in commissioni. Ben dieci squadre ne hanno spesi più di cinque e le prime tre hanno sforato i 25 milioni di euro. Cifre alte, che impediscono di investire con convinzione sui cartellini. Queste spese portano a puntare maggiormente sul mercato dei parametri zero, un mercato fatto di occasioni e non di progettualità e i risultati si vedono ampiamente.
L’esigenza di dover pagare commissioni alte simboleggia anche uno scarsissimo appeal delle squadre italiane, che ricorrono alle mediazioni degli agenti sempre più frequentemente per chiudere le trattative. D’altronde, i risultati europei dei club della penisola sono la prova di quanto poco attraente possa essere trasferirsi in Serie A.
Ultima considerazione riguarda alcune singole squadre: abbiamo parlato di Roma e Sampdoria, ma anche altri club come Cagliari e Udinese hanno uno squilibrio tra commissioni pagate e risultati ottenuti. È ora di invertire la marcia per bloccare una tendenza che risulta ampiamente stagnante.
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