Sergio Conceição è uno dei nomi del momento, vista la sua vicinanza alla panchina del Napoli: ecco tutto ciò che serve sapere sull’allenatore portoghese
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Secondo il Corriere dello Sport, Sergio Conceição sarà il prossimo allenatore del Napoli. Divenuto celebre negli ultimi anni alla guida del Porto, ha vinto diversi titoli e di recente si è segnalato per aver eliminato dalla Champions League la Juventus, acerrima rivale dei partenopei.
Ma prima di questo, è stato un’ottimo giocatore di livello internazionale e ha trascorso gli anni migliori della sua carriera proprio in Serie A, vincendo diversi titoli e plasmando la sua idea di gioco in Italia.
Da vice-Figo ad allenatore di successo
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Classe 1974, Sergio Conceição è cresciuto nelle giovanili del Porto mergendo nei Dragões intorno alla metà degli anni Novanta. Nel 1998 iniziò la sua lunga avventura in Italia, che lo ha visto vestire le maglie di Lazio, Parma e Inter, vincendo un campionato italiano, una Supercoppa, due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA (tutte col club biancoceleste).
Attivo come professionista dal 1993 al 2009, giocava come ala destra ed era la riserva in Nazionale di Luis Figo, Pallone d’Oro 2000 ed ex-stella di Barcellona, Real Madrid e Inter. Nella sua carriera da giocatore, Sergio Conceição ha giocato in Portogallo e Italia, ma anche in Belgio, Kuwait e Grecia.
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Poi, nel 2010 ha intrapreso la carriera da allenatore, diventando il vice di Dominique D’Onofrio allo Standard Liegi, dove aveva giocato tra il 2004 e il 2007 venendo anche eletto miglior giocatore del campionato belga. Successivamente, è rientrato in Portogallo, allenando prima l’Olhanense, poi l’Academica de Coimbra (ottenendo un buon nono posto in seconda divisione, miglior risultato del club negli ultimi cinque anni), il Braga (quarto in campionato e finalista della Coppa di Portogallo) e il Vitoria Guimarães (decimo in classifica).
A quel punto ha colto una nuova esperienza all’estero, firmando con il Nantes e ottenendo un altro ottimo risultato, con il settimo posto in Ligue 1. Nell’estate del 2017 è così divenuto tecnico del Porto, sostituendo Nuno Espirito Santo, e ha riportato il club a conquistare lo scudetto dopo quattro stagioni di digiuno.
Sergio Conceição, modulo e gioco del portoghese
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La sua esperienza in Italia ha influenzato profondamente il suo modo di vedere il calcio, duttile e funzionale: Sergio Conceição è stato allievo di tecnici come Sven-Goran Eriksson, Hector Cuper e Roberto Mancini. Ha sviluppato un’idea di calcio propositiva, ma ha imparato anche a modificarla e adottare all’occorrenza uno stile più accorto.
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La capacità di adattarsi all’avversario di turno si riflette sulla grande varietà di moduli utilizzati finora al Porto, in cui prevalgono il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Dice molto di lui il modo in cui è riuscito negli anni a valorizzare tanti giocatori, in particolare gli esterni (Diogo Dalot, Alex Telles, Ricardo Pereira, Jesus Corona, Luis Diaz) e i centrocampisti centrali (Oliver Torres, Sergio Oliveira, Otavio).
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La sua particolare qualità, allora, sembra essere quella di saper gestire al meglio il suo gruppo, anche quando non ha a disposizione giocatori di livello particolarmente alto. Quando è arrivato al Porto si è trovato in un ambiente molto turbolento, e per di più ha dovuto sempre far fronte negli anni a una società portata a vendere ogni estate i suoi pezzi pregiati, costringendolo a dover trovare di anno in anno nuovi punti di riferimento.
La capacità di tenere unito il gruppo e motivarlo ha portato alla conquista di due scudetti, una Coppa di Portogallo e due Supercoppe, oltre a ben tre passaggi dei gironi di Champions League e due quarti di finale, ottenuti eliminando Roma e Juventus.
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