Sergio Canales ha segnato il suo primo gol con la Spagna, scrollandosi di dosso quell’alone di sfortuna che lo ha perseguitato per tutta la carriera
Un inserimento dei suoi, il sinistro perfetto di chi sa già dove mettere la palla, una rete che difficilmente non rimarrà negli annali. Olanda – Spagna era un match amichevole, che serviva principalmente ai due commissari tecnici per fare un po’ di esperimenti. Per Sergio Canales, invece, la partita contro i Tulipani ha rappresentato una sorta di ripartenza. Il primo gol in nazionale, a 29 anni inoltrati, è il premio per un calciatore sul quale la sfortuna si è accanita senza pietà.
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Canales è stato lanciato dal primo minuto da Luis Enrique, che in conferenza stampa aveva avuto parole di elogio per il centrocampista del Betis. Sotto di un gol, la mezzala spagnola ha letto benissimo una verticalizzazione di Morata e, con un diagonale imprendibile, ha riequilibrato un match che gli olandesi hanno poi successivamente ripreso con van de Beek. La corsa verso la bandierina, seguita da un bacio con le dita rivolte al cielo. Esultanza sobria di chi non vuole trascendere, ma dentro di sé sta esondando dall’entusiasmo.
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Sergio Canales, una promessa (mai) mantenuta
La storia di Sergio Canales è comune purtroppo a molti calciatori. Gli inizi promettenti, il grande salto in una big e poi una serie di infortuni che, di fatto, depotenziano una carriera dalla quale si sarebbe potuto ottenere molto di più. Nello specifico, il classe 1991 originario di Santander, già da minorenne veniva considerato uno dei talenti cantabrici più interessanti in circolazione. Dopo gli esordi con il Racing, infatti, arriva la chiamata del Real Madrid.
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Canales si trasferisce nella capitale, ma gioca poco e l’anno successivo finisce al Valencia. Gli inizi sono promettenti, ma dopo poche partite il ginocchio fa crack. L’esito degli esami non lascia spazio ad interpretazioni: rottura del legamento crociato. Canales perde quasi tutta la stagione, rientra solo ad aprile ma ancora non sa che il calvario è appena iniziato. Già, perché a pochi minuti dal suo ritorno si rompe nuovamente i legamenti. Ha forzato i tempi, si dirà, ma l’unica cosa sicura, a quel punto, è una seconda operazione.
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La rinascita di San Sebastian
Nonostante tutto, Sergio Canales è un calciatore di prospettiva e il Valencia, che ne intuisce le potenzialità, decide di riscattarlo ugualmente. I problemi fisici però non lo abbandoneranno mai, nemmeno quando – nell’estate del 2014 – la Real Sociedad decide di acquistarlo a titolo definitivo. Arrivato a San Sebastian, gioca una prima stagione su ottimi livelli, prima di rompersi il ginocchio per la terza volta. Stavolta sembra davvero finita, e invece i baschi gli concedono tutto il tempo necessario per riprendersi, rimettendolo in piedi. Ma, questa volta, per sempre.
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Canales diventa uno dei leader del club txurri-urdin, finisce in odore di nazionale e si candida come uno dei migliori interni di centrocampo della Liga. Il Betis se lo assicura a parametro zero, sfruttando il fatto che lo stesso centrocampista cantabrico volesse lasciare la Real Sociedad per raccogliere un’altra sfida. L’incontro con Quique Setién lo ha fatto esplodere definitivamente e ora, con Pellegrini, Sergio Canales è diventato un profilo completo sotto tutti i punti di vista.
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Even if you take out the goal, Sergio Canales has been by miles the best player for Spain so far.
HAS to start at Euros next year. Alongside Mikel Merino of course. pic.twitter.com/LVzTAWLhyy
— Akhil Rawat (@akhilrwt9) November 11, 2020
Una risorsa per Luis Enrique
Nonostante il Betis non se la stia passando benissimo, Sergio Canales rimane comunque uno dei migliori interpreti del ruolo per quanto riguarda il comparto delle mezzali. Anche Luis Enrique pare essersene accorto: dopo aver assaggiato la Seleccion lo scorso anno, in questo 2020 ha già collezionato ben 4 apparizioni con le Furie Rosse. Per le quali, lo stesso Canales può diventare un’ottima risorsa.
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L’obiettivo è quello di entrare nella lista per il prossimo Europeo. Le sue caratteristiche ben si sposano con le idee del ct, che apprezza in particolar modo i centrocampisti di qualità che hanno l’inserimento verticale nelle loro corde. Canales, dal canto suo, sta facendo di tutto per mettere in difficoltà Luis Enrique, che lo segue da tempo e, dopo il gol all’Olanda, si è forse definitivamente convinto a puntare su di lui.