Senza i tifosi i comportamenti dei calciatori sono differenti: in un report dell’Università di Salisburgo pubblicato dal Guardian sono stati studiati gli effetti della pandemia sulle reazioni in campo.
La pandemia ha fornito un terreno vergine da studiare, un unicum mai proposto precedentemente: lo studio dei “Ghost games”. Senza i tifosi le partite di calcio in Europa e nel mondo sono cambiate drasticamente. Nel corso dell’ultimo anno ci siamo resi conto di quanto sia differente giocare con uno stadio vuoto, soprattutto dal punto di vista psicologico.
In uno studio condotto dunque dall’Università di Salisburgo in Austria, Michael Leitner e il suo team hanno posto sotto osservazione venti match del Red Bull Salisburgo. Dieci della stagione 2018-19, quando i tifosi erano presenti allo stadio, e dieci della stagione 2019-20, quella colpita dalla pandemia.
Secondo questo studio, le differenze nelle reazioni emotive dei calciatori sono sostanziali: senza l’animosità dei tifosi intorno, si sono registrate il 19,5% in meno di reazioni emotive da parte dei calciatori e degli staff delle squadre, mentre i direttori di gara sono coinvolti sempre meno in discussioni accese, scendendo dal 39,4% al 25,2% dei casi (-14,2%).
Risultati dello studio
Come riportato anche dall’abstract dello studio Analysis System for Emotional Behavior in Football, l’intenzione dei ricercatori consisteva nello studiare più approfonditamente un terreno precedentemente mai osservato. I comportamenti di staff, calciatori e ufficiali di gara nel corso di un evento sportivo senza la presenza dei tifosi.
Anger management: study suggests lack of fans has made players calmer https://t.co/LK1uUKavTy
— The Guardian (@guardian) January 25, 2021
Le conclusioni di Michael Leitner, che riportiamo di seguito, fanno eco alla necessità di continuare su questa strada, per far si che i dati ottenuti possano fornire delle risposte ancor più approfondite sul sistema psicologico degli sportivi e di coloro che vivono il mondo dello sport da professionisti.
“Le nostre prove indicano che – dal punto di vista della psicologia sportiva – l’assenza dei tifosi ha un’influenza sostanziale sul comportamento dei giocatori, dello staff e dei responsabili. Senza il fattore esterno dei tifosi, i giocatori e lo staff hanno mantenuto la calma più spesso e si sono lasciati meno trasportare da discussioni e litigi, che sono diminuiti rispettivamente del 4,7% e del 5,1%”.
Altri studi collaterali
Al fianco di questo studio che il Guardian riporta con dovizia di particolari, la scorsa settimana il CIES Football observatory ha pubblicato uno studio trasversale su 66 campionati differenti riguardo la percentuale di vittorie ottenute tra le mura amiche prima e dopo i “Ghost games”.
Secondo tale studio le vittorie casalinghe sarebbero scese solo del 3% in media nelle 66 leghe prese in esame, caso limite la Bundesliga, dove le vittorie casalinghe sono scese dal 40% al 21% in un anno.
Altro punto di interesse sono le medie di gol segnati nelle singole partite in Premier League. Nelle prime quattro giornate di questo campionato la media per partita era di 3.79 gol per gara, successivamente la media è scesa a 2.72, molto vicina a quella di 2.82 della stagione coi tifosi 2018-19.
Uno studio che potrà essere portato avanti fino al ritorno allo stadio dei tifosi, un momento che il mondo del calcio aspetta con ansia, ma che potrà rendere più complicata la gestione sul campo degli animi coinvolti.
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