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Lionel Scaloni è ‘allenatore di un’Argentina che prova il colpaccio mondiale. Ma che cosa si sa sul commissario tecnico delll’Albiceleste?

L’Argentina è sempre stata considerata, fin dai primissimi pronostici, una delle favorite di questi Mondiali che si stanno svolgendo in Qatar. Gran parte dei riflettori sono puntati e accesi su Lionel Messi, stella che cerca forse l’ultimo grande successo della sua carriera. Ma molto spesso l’attenzione si sposta su colui che guida l’Albiceleste dalla panchina, ossia Lionel Scaloni. Perché molto spesso il ct finisce al centro di chiacchiericci, prendendosi anche qualche critica. Ma che cosa si sa su di lui?

Scaloni allenatore Argentina, la carriera

L’argentino, che nella sua carriera da calciatore ha giocato anche in Italia con Lazio e Atalanta, ha iniziato ad allenare nel 2016, poco dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, come assistente di Sampaoli al Siviglia, per po seguire il tecnico anche nella sua avventura proprio nella Nazionale sudamericana. Nell’agosto del 2018, dopo l’esonero del suo connazionale, Scaloni è diventato commissario tecnico dell’Albiceleste.

Albiceleste guidata al terzo posto nella Copa America del 2019, ma anche del trionfo del 2021, battendo in finale il Brasile. Insomma, il buon Lionel ha portato i sudamericani a rivincere un trofeo dopo ben 28 anni. Un successo bissato con la vittoria contro l’Italia nella Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA. Il resto è attualità. Il resto è Qatar 2022, dove l’argentino è l’allenatore più giovane, davanti a Rigobert Song del Camerun il secondo più giovane a 46 anni.

Scaloni allenatore Argentina, lo stipendio

Con il tempo e con gli ottimi risultati ottenuti, Scaloni, nonostante qualche critica per il bel gioco, che, specie in questo Mondiale, molto spesso latita, Scaloni è riuscito a guadagnarsi la fiducia della Federcalcio argentina. Il tutto è dimostrato dal suo ingaggio di 2,6 milioni netti. Uno stipendio che lo porta in settima posizione in questa speciale graduatoria riguardante questi Mondiali. Insomma, alla fine anche le cifre confermano quanto detto: i riflettori puntati sull’Argentina sono davvero tantissimi. E non potrebbe essere altrimenti.

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