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Sandro Tonali ha patteggiato con la Procura federale per il caso scommesse. Il centrocampista del Newcastle tornerà in campo direttamente la prossima stagione

Sono 18 i mesi di squalifica per Sandro Tonali, ma solo 10 lontano dai campi di gioco. Il centrocampista del Newcastle, dopo l’autodenuncia alla Procura federale ammettendo di aver scommesso, anche sul Milan, il club in cui militava, ha patteggiato con essa strappando condizioni estremamente favorevoli rispetto ai tre anni che rischiava. Insomma, stagione finita per Tonali, niente Europei ma dal prossimo mese di settembre potrà essere a disposizione del Newcastle, il club in cui si è trasferito nella scorsa sessione di calciomercato e che gli sospenderà lo stipendio per il tempo in cui forzatamente dovrà restare fuori. I restanti otto mesi di squalifica, proprio seguendo l’iter utilizzato da Fagioli, sono stati commutati in pene alternative; dovrà spiegare i rischi connessi alle scommesse ai giovani in 16 incontri organizzati dalla Federcalcio. Tonali dovrà essere presente a questi incontri, una sorta di punto su cui in via Allegri non sono stati flessibili. Il prossimo passo sarà l’approvazione da parte della Procura generale dello Sport del Coni del patteggiamento prima che venga comunicato all’Uefa per permettere che il provvedimento abbia valore anche nelle competizioni internazionali e quindi in Champions League.

Con ogni probabilità, quindi, quella di ieri è stata l’ultima gara staginale per il centrocampista. Ma è giusto il patteggiamento che la Procura della Federcalcio ha deciso di attuare con Tonali? E’ bene ricordare come scommettere non sia certo un reato; il codice di giustizia sportiva, però, vieta ai tesserati presso le federazioni di effettuare giocate o scommesse in generale sugli sport che praticano, nel caso specifico il calcio. Come se non bastasse, Tonali ha perfino puntato somme di danaro sul Milan, il club per la quale giocava, un atto gravissimo. Il tutto, peraltro, su siti illegali, tanto da far muovere ed attivare la Procura di Torino ed il pm Manuela Pedrotta, sostituto procuratore che in genere si occupa di antimafia e criminalità organizzata.

Tonali ed il caso scommesse: il brutto segnale lanciato ai ragazzi

Inchiesta calcioscommesse: cosa è successo e gli indagati ufficiali
Fonte: Image Photo Agency

“Chi è senza peccato scagli la prima pietra” le parole di Gesù nel tempio di Gerusalemme come raccontato nel Vangelo secondo Giovanni: 8:7. Tutti possono sbagliare ed hanno diritto ad una seconda occasione, certo, ma vi sono cose e comportamenti decisamente più gravi, che impongono il pugno duro.

La squalifica minima per chi arriva al processo sportivo, come detto, è di 3 anni almeno. Una pena nemmeno così tanto severa a dir la verità, perché trattasi pur sempre di un reato che può alterare il naturale flusso dell’evento in questione. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha ricordato come le regole prevedano questo tipo di soluzione, proprio come si rallegrò per il patteggiamento della Juventus la scorsa primavera per il caso plusvalenze fittizie. Allora fu salvaguardato il blasone del club bianconero, oggi il recupero di ragazzi caduti nell’errore.

Ammirevole quasi, però l’esempio che viene letto all’esterno non è certo dei più positivi. Il calcio è uno sport seguito da milioni (anzi, miliardi) di ragazzi che hanno nei giocatori quasi i loro punti di riferimento, idoli da emulare senza sé ne ma, quasi ad ogni costo. I 10 mesi di squalifica, meno di un anno, per una pratica vietata ed illegale non sono certo la soluzione migliore. C’è chi ha invocato la radiazione, forse eccessiva, ma di certo ci si aspettava una pena decisamente più severa.

L’Italia pallonara, peraltro, è già stata travolta nel 1980 da uno scandalo legato al calcioscommesse; nella bufera vi finì anche Paolo Rossi, l’erore del Mundial ’82, che scontò due anni di squalifica. una lezione che, a guardare i giorni nostri, sembra non sia stata recepita. Il rischio, con i 10 mesi a Tonali (ed i 7 a Fagioli) è che tra qualche anno saremo nuovamente qui a parlare di calcio scommesse, per un’Italia che anziché guardare avanti fa decisamente il passo del gambero.