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Zero gol incassati da quando è arrivato Semplici, con Rugani sempre in campo: l’x centrale della Juventus si è preso il Cagliari

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Prima il gol, poi l’ennesimo infortunio di una carriera che, nonostante sia arrivata solo circa a metà, lo ha già messo più volte in difficoltà. Cagliari-Bologna è stata la partita di Daniele Rugani, difensore centrale che i sardi hanno portato sull’isola durante il calciomercato di gennaio, per puntellare una reparto arretrato problematico e rivoluzionare una squadra con evidenti problemi di sistema.

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L’ex centrale della Juventus ha accettato con entusiasmo la sfida e si è subito preso un posto da titolare, sia con Di Francesco che con il neoallenatore Semplici. Rugani è un difensore affidabile che, nell’immaginario collettivo, paga un po’ alcune scelte di carriera, ma Cagliari può senz’altro essere il posto in cui rilanciarsi. Nel frattempo, con un gol ha regalato tre punti salvezza fondamentali ai rossoblu, rilanciatisi in classifica dopo aver sconfitto di misura la squadra di Mihajlovic.

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rugani

Fonte immagine: @DanieleRugani (Twitter)

Gol e infortunio, ma Rugani è tornato

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Alla fine del primo tempo, poi, Semplici è stato costretto ad avvicendarlo a causa di un problema fisico che lo staff medico del Cagliari ha ritenuto di non dover forzare. Così la partita di Rugani è durata un solo tempo, giocato in maniera precisa e ordinata per poi essere corredato da un gol molto pesante, soprattutto perché l’ex centrale bianconero non è particolarmente conosciuto per essere letale in area avversaria.

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Anzi, in tutta la sua carriera le reti si contano sulla dita della mano e, per trovare l’ultima, bisogna andare indietro di circa due anni. Era infatti il febbraio 2019 quando Rugani, in maglia Juventus, trovò l’acuto in un pirotecnico match contro il Parma. Da allora più niente, tra panchine, infortuni e il fatto di non aver mai trovato la sua vera dimensione, di quelle che ti fanno esprimere al massimo. E Semplici, in coppia con Godin, adesso se lo gode.

Dal Covid-19 al Rennes

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L’ultimo anno di Rugani è stato molto complicato. Infatti, la sua positività al Coronavirus ha di fatto segnato l’inizio della Serie A come la conosciamo oggi, tra difficoltà, cluster e rinvii. Fu infatti lui il primo positivo ufficiale tra i calciatori, tanto che di lì a poco si decise la sospensione del campionato. Dopo il lockdown, è stato impiegato più per esigenza di turnover che per altro, così in estate il classe 1994 ha accettato la chiamata del Rennes.

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In Francia non ha mai – letteralmente mai – giocato una partita intera, collezionando una manciata di presenze e passando più tempo a conoscere le cliniche bretoni che altro. Così a gennaio, quando Torino e Cagliari si sono interessate, il suo agente ha detto sì per riportarlo in Italia, sperando di potergli garantire finalmente una continuità che a Rugani manca ai tempi in cui, da esordiente, si era messo in evidenza sotto la guida di Sarri.

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Esplosione e promesse a Empoli

Infatti, nel biennio intercorso tra il 2013 e il 2015, Rugani giocò tutte le partite di campionato con la maglia dell’Empoli. Nella prima annata, quella della promozione, fu uno dei protagonisti in Serie B prendendosi la palma di miglior centrale del campionato; l’anno successivo, in massima divisione, fece 38 apparizioni in altrettante partite, uno dei pochi calciatori di movimento a riuscirci.

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In totale, furono 78 le presenze in quel biennio, un numero impressionante se pensate che, nelle successive sei stagioni il difensore del Cagliari ne ha giocate solo 106. Ma ora il peggio sembra passato: Rugani attualmente è in prestito ma in estate, se la squadra dovesse salvarsi, i dirigenti sardi potrebbero sedersi a un tavolo per imbastire una trattativa di mercato con la Juventus, portandosi a casa un ragazzo che solo a luglio compirà 27 anni.

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