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Cristiano Ronaldo fa ancora discutere in Arabia Saudita per i suoi comportamenti: arrivato per essere la stella incontrastata del calcio locale, si sta forse sopravvalutando.

“Wrestlemania XL non è anora finita, lo spettacolo principale è appena iniziato”. Un po’ oltre il meme, il post su Instagram dell’Al Hilal sa di vero e proprio sfottò, e la vittima è una persona tutt’altro che abituata a essere oggetto di prese in giro. Cristiano Ronaldo è arrivato in Arabia Saudita, all’inizio del 2023, per essere il punto di riferimento del calcio locale e del suo ambizioso progetto, mentre oggi si ritrova più che mai nell’occhio del ciclone.

Tutto perché in Supercoppa il portoghese ha rifilato una gomitata a un’avversario, è stato espulso e, non pago, ha minacciato l’arbitro. Mentre lascia il campo, a corredo di tutto ciò, i tifosi dell’Al Hilal (poi vincitore dell’incontro) intonano un coro che in Arabia Saudita è divenuto quasi tradizione, quando gioca CR7: “Messi, Messi, Messi”.

Non è la prima volta che Cristiano Ronaldo si ritrova al centro delle polemiche per il comportamento: solo lo scorso febbraio era finito sotto indagine per un gesto scurrile verso i tifosi avversari (che stavano proprio inneggiando a Messi). Il suo compito a Riad doveva essere quello di grande ambasciatore internazionale della Saudi Pro League, grazie anche a un accordo che lo legherà al calcio saudita anche dopo la fine della carriera da gioctore, ma oggi la figura del campione portoghese si sta rivelando estremamente divisiva tra i tifosi arabi. E, per contro, lui stesso sembra faticare ad accettarlo: quanto avvenuto in Supercoppa mostra un giocatore che troppo spesso sembra sentirsi talmento superiore al contesto in cui si trova che tutto debba essergli concesso.

I risultati deludenti dell’Al Nassr di Cristiano Ronaldo

L’anno scorso il suo arrivo a stagione in corsa all’Al Nassr non è bastato a trascinare il club fino alla conquista dello scudetto, chiudendo a -5 dall’Al Ittihad. In estate sono giunti ad aiutarlo Brozovic, Laporte, Mané e Otavio, ma invece di migliorare la società saudita si ritrova oggi a -12 dall’Al Hilal capolista, quando mancano ancora 6 partite alla fine del campionato. L’Al Nassr è fuori dalla Champions League asiatica (eliminato ai quarti dagli emiratini dell’Al Ain), fuori dalla Supercoppa saudita, e l’unica speranza di portare a casa un titolo risiede nella coppa nazionale, in cui è attualmente in semifinale.

L’effetto Ronaldo, almeno in termini di pubblico, non si sta vedendo poi tanto. L’Al Nassr ha sicuramente aumentato il numero degli spettatori media rispetto alla scorsa stagione (da 17.600 a 19.000), ma non tanto quanto gli altri nuovi acquisti della Saudi Pro League. Nel 2022/23, il suo club era il secondo per media spettatori, mentre adesso è terzo: l’Al Nassr, tra le grandi del campionato, è quella che ha fatto registrare il minor incremento di pubblico rispetto all’annata passata. E, soprattutto, quasi in ogni stadio in cui va a giocare Ronaldo viene contestato invece che applaudito. L’idea che possa essere lui il portabandiera del calcio saudita nel mondo in vista dei Mondali del 2034 oggi appare abbastanza contraddittoria.

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