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La carriera di Cristiano Ronaldo sta vivendo una fase molto complessa e col Mondiale alla porta aumentano le domande sul portoghese

Vedere un campione in declino fa sempre male, specialmente quando questo si fa improvviso e repentino. È quello che sta succedendo, di fatto, a Cristiano Ronaldo, finito ai margini del Manchester United, intrappolato nelle sbarre dorate di una gabbia costruita a suon di milioni, da cui il portoghese non può, e forse non vuole, uscire. In questa stagione, con la maglia del Manchester United, l’ex Juventus e Real Madrid ha messo a referto appena due reti in dieci presenze. Poco, troppo poco per uno come lui, che è addirittura rimasto fuori per tutti i 90 minuti di tre match di Premier.

Nemmeno un minuto giocato contro il Manchester City, appena quattro contro il Liverpool. Una mezz’ora di gioco contro l’Arsenal. Al contrario, in Europa League Ronaldo ha saltato appena nove minuti in tutta la competizione. Numeri di un gregario, di una seconda linea che poco corrisponde al profilo di uno come CR7. Il rapporto con ten Hag non è decollato e ormai difficilmente lo farà e mentre si parla di cessione a gennaio e di futuro incerto, una domanda sorge spontanea: Ronaldo merita di andare al Mondiale?

I numeri di Ronaldo col Portogallo

I numeri col Manchester United in questa stagione sono impietosi, ma cosa dire di quelli col Portogallo? Nelle sei partite di Nations League che si sono disputate da giugno a oggi, il portoghese è sceso in campo in cinque occasione, giocando in quattro match tutti i 90 minuti di gioco. Per il resto, mezz’ora in campo nel pari con la Spagna e riposo precauzionale contro la Svizzera. In queste quattro partite giocate interamente, CR7 ha segnato due gol, entrambi con la Svizzera, e siglato due assist, uno ancora con gli elvetici e l’altro nel poker esterno sul campo della Repubblica Ceca. Un contributo importante, dunque.

Come si spiega questa differenza di rendimento? Le difficoltà del Manchester United contribuiscono, ma non esauriscono il discorso. È ormai chiaro che all’Old Trafford CR7 sia un pesce fuor d’acqua, ma in Nazionale sta confermando di essere importante. Non solo a livello psicologico, perché Ronaldo è un leader indiscusso della sua squadra, ma anche a livello tecnico. Nonostante lo scarso rendimento di questa stagione, dunque, Ronaldo merita di andare il Mondiale, non solo per la sua storia, ma perché per il Portogallo è ancora importante. Con la speranza, poi, che in Qatar CR7 ritrovi se stesso, prima di partire con una nuova avventura a gennaio che ci riconsegni finalmente il Ronaldo che conosciamo.

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