Nel gotha dei piĆ¹ grandi marcatori di sempre figura anche Romario, attaccante brasiliano che ha incendiato le aree avversarie tra la fine degli anni ā80 e lāinizio del nuovo millennio
Anche dati freddi e indiscutibili come i numeri possono alimentare dibattiti. Sta accadendo questo per quanto riguarda i primi post della classifica marcatori di sempre nella storia del calcio. Con la doppietta rifilata allāUdinese, Cristiano Ronaldo ha superato PelĆ© e si ĆØ issato al secondo posto a quota 758 gol, alle spalle del solo Josef Bican. OāRey ha risposto sui social, ricordando che la sue reti in carriera sono 1283: numeri che quindi cambiano a seconda dei gol considerati, come per un altro fuoriclasse brasiliano.
I migliori marcatori della storia del calcio
Nellāolimpo dei marcatori all time ĆØ presente anche Romario, quarto a quota 743 gol. Si tratta di un dato che OāBaixinho (piccoletto, per la sua statura ridotta) non condivide perchĆ©, secondo il suo conteggio, le segnature da considerare sono 1000. Una cifra spaventosa, raggiunta segnando fin dalla tenera etĆ e su tutti i campi del mondo. Un rapporto simbiotico con la porta avversaria, per uno dei migliori attaccanti di sempre.
I primi successi brasiliani e una promessa che pare impossibile
Coma da prassi per molti brasiliani, Romario i primi calci al pallone li dĆ nella favela in cui cresce: Jacarezinho, una delle zone piĆ¹ povere di Rio de Janeiro. Debutta nellāEstrelinha, squadra fondata dal padre apposta per farlo iniziare a giocare, per poi passare allāOlaria e nel 1985 al Vasco da Gama. Con la compagine bianconera vince 2 campionati dello stato di Rio e 2 titoli di capocannoniere, oltre a fare una dichiarazione che sul momento assomiglia ad uno scherzo: in carriera segnerĆ 1000 gol.
Un eccesso di arroganza giovanile secondo molti, da parte di un giocatore tanto imprevedibile in campo quanto fuori e quando prende parola. Lāex attaccante del Real Madrid Jorge Valdano lo ha definito una ābugia ambulanteā, per la capacitĆ che aveva nel far credere una cosa al suo avversario per poi beffarlo facendo una giocata completamente diversa.
Valanghe di gol tra PSV e Barcellona
Tra gol e dichiarazioni che sembrano utopiche, nel 1988 Romario sbarca in Europa e va al PSV Eindhoven. Un cambiamento epocale tra abitudini, tipo di calcio e clima. Romario non fa una piega, parlando con lāunica lingua che conosce: il gol. In 5 anni ne segna 128 in 149 partite vincendo 3 campionati, 2 Coppe dāOlanda e 1 Supercoppa. Un rendimento mostruoso intervallato da qualche comportamento sopra le righe, come quando chiede di andare a curarsi in Brasile per un infortunio per poi essere immortalato sulla spiaggia di Rio a giocare a footvolley con gli amici.
Questo ĆØ Romario: prendere o lasciare. Il Barcellona decide di prenderlo nel 1993, per farne una delle punte di diamante del Dream Team di Johan Crujiff. Con Hristo Stoichkov forma una coppia da urlo, in cui la classe del bulgaro si sposa alla perfezione con la sua furbizia in area di rigore. In 33 gare di campionato segna 30 gol, tra cui la famosa āCola de Vacaā ad Alkorta in una sfida contro il Real Madrid vinta per 5-0. Probabilmente, il difensore dei Blancos sta ancora cercando di capire come OāBaixinho sia riuscito in quel gesto cosƬ fulmineo.
La disfatta europea e il trionfo al Mondiale del 1994
Grazie anche al ritmo infernale sotto porta di Romario, il Barcellona vince il campionato e arriva in finale di Champions League contro il Milan. La squadra di Cruijff arriva allāappuntamento con eccessiva sicurezza, consapevole della propria forza e delle importanti assenze in casa rossonera (out Baresi e Costacurta per squalifica). Risultato? Lezione di Fabio Capello al collega olandese, battuto per 4-0.
Romario supera la delusione per lāumiliazione europea, con il Mondiale in programma negli Stati Uniti. Il suo Brasile ĆØ solido in difesa e, come da prassi, tecnico in attacco grazie alla coppia composta da lui e Bebeto. OāBaixinho trascina i verdeoro fino alla finale, segnando 5 gol nella manifestazione. Lāultimo atto contro lāItalia ĆØ dominato dal caldo e dalla paura: finisce 0-0, il Brasile vince ai rigori e Romario ĆØ uno dei tiratori che vanno a segno.
Romario e il millesimo gol: un obiettivo diventato realtĆ
Il trionfo al Mondiale chiude per certi versi la prima parte della carriera di Romario, in cui sono arrivati numerosi allori personali e di squadra. Nel gennaio ā95 lāattaccante torna i Brasile, firmando per il Flamengo. La sua intenzione ĆØ di dedicarsi maggiormente ai piaceri della vita, pur non rinunciando a riempire di gol le reti avversarie.
Il suo ritmo sotto porta infatti non cessa tra Brasile, un fugace ritorno in Europa al Valencia, Qatar, Stati Uniti e Australia. Si arriva al 21 maggio 2007, giorno della sfida tra Vasco da Gama e Sport Recife. Romario, ormai quarantunenne, raggiunge su rigore la tanto agognata quota di 1000 gol. Magari alcuni di questi sono stati segnati in gare amichevoli o giovanili, ma non cambia la sostanza: Romario si ĆØ posto un obiettivo a dir poco proibitivo e lo ha raggiunto, grazie a quel flirt continuo con la porta avversaria che lo ha proiettato tra i miti assoluti del calcio.
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