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L’ennesimo catastrofico stop in un big match apre a una riflessione profonda in casa giallorossa: perché la Roma non batte mai le grandi?

La brutta sconfitta nel derby capitolino con la Lazio getta l’ambiente Roma nello sconforto. Il 3-0 subito da Immobile e compagni è una brutta botta, perché non solo rilancia i biancocelesti nelle zone di alta classifica, ma mina ancora una volta le certezze dei giallorossi che, negli scontri diretti, quest’anno non hanno ancora raccolto nemmeno una vittoria.

Una statistica, quest’ultima, tanto incredibile quanto vera: contro le cosiddette big, infatti, la Roma al momento ha raccolto solo tre pareggi conditi da altrettante sconfitte. Brutte, per giunta, e fornendo prestazioni ai limiti del disastroso. Paulo Fonseca sull’argomento ha sempre glissato, ma è evidente coma i giallorossi – per puntare seriamente al quarto posto – abbiano bisogno di una decisa inversione di marcia.

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Fonte immagine: @OfficialASRoma (Twitter)

Roma, il disastro negli scontri diretti

Il 2-2 della seconda giornata contro la Juventus in versione cantiere aperto aveva forse un po’ illuso, perché la Roma – oltre a non battere mai una diretta concorrente per la corsa alla Champions League – ha sempre subito tantissimo. Dopo le due reti incassate dai bianconeri sono arrivati i tre gol presi dal Milan, in un 3-3 spettacolare e pirotecnico.

Poi è arrivato il brutto 4-0 di Napoli, nel quale i giallorossi sono stati annichiliti sia fisicamente che dal punto di vista del gioco. Una goleada, quella del San Paolo, che si è poi ripetuta qualche settimana dopo a Bergamo, dove i ragazzi di Fonseca sono stati spazzati via con un perentorio 4-1. Infine, dopo il 2-2 con l’Inter, ecco la disfatta del derby.

Nei novanta minuti contro la Lazio, la Roma è stata messa sotto sin dal principio. Inzaghi ha preparato molto bene la partita, trascinato dalle scorribande di Lazzari e dai colpi di Luis Alberto. In totale, contro le sei avversarie che in questa stagione hanno giocato in Europa, Dzeko e soci hanno incassato 18 gol, una media di tre a partita. Davvero troppi.

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Fonte immagine: @OfficialASRoma (Twitter)

Grande solo con le piccole

Viceversa, in contrapposizione con la statistica di cui sopra, ci sono i numeri della Roma contro le altre squadre, contro le quali i giallorossi – in attesa di giocare contro lo Spezia nell’ultimo turno del girone di andata – hanno fatto bottino pieno, con 30 punti in dieci partite. Fuori da questa statistica rimane la sconfitta a tavolino di Verona, causata dalla querelle Diawara.

In ogni caso, sembra quindi palese che questa sia una squadra con dei limiti mentali quando si trova ad affrontare una certa tipologia di partite. Infatti, anche nella scorsa stagione la Roma ha faticato molto negli scontri diretti. Dati alla mano, nel 2019/2020 la Roma ha vinto solo in tre occasioni contro le cosiddette big: nel girone di andata contro Milan e Napoli, e poi nell’ultima giornata – a giochi fatti – contro la Juventus.

Davvero troppo poco per fare dei voli pindarici e ambire a qualcosa di più del quinto posto. Fonseca, che dopo il derby ha ammesso la superiorità della Lazio, dovrà lavorare su questo aspetto, smussando questo mix di limiti mentali, tecnici e di approccio che, da due anni a questa parte, stanno limitando una Roma dal grosso potenziale.

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