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Il rapporto tra la Roma e Francesco Totti va oltre il semplice legame tra club e giocatore. È una storia che continua a generare suggestioni e che dimostra come le grandi leggende possano essere determinanti per il brand di un club, anche anni dopo il ritiro.

Le leggende non sono solo numeri e trofei, ma rappresentano un patrimonio inestimabile per un club. La Roma lo sa bene, e la storia raccontata da Antonio Cassano ne è la perfetta dimostrazione: il potere attrattivo di un campione come il Capitano può fare la differenza nelle scelte di mercato e nella costruzione del brand.

Può tornare il “grazie a Totti”

“Avevo l’appuntamento con Moggi ad Avellino”, racconta Antonio Cassano ricordando la sua scelta di vita. “Ma quando ho saputo che c’era Totti, il mio idolo, non ho avuto dubbi”. Una testimonianza che dimostra come la presenza di un campione possa essere decisiva nell’attirare nuovi talenti. E oggi, a 48 anni, Totti continua a esercitare lo stesso fascino sul calcio italiano.

La Roma di oggi potrebbe trarre ulteriore insegnamento da questa storia. In un’epoca in cui il brand è fondamentale quanto i risultati sportivi, la figura di Totti rappresenta un asset che pochi club possono vantare e che andrebbe ancora più sfruttata. La sua capacità di attrazione, dimostrata nel caso Cassano, potrebbe essere strategica per il futuro del club giallorosso.

L’esperienza di Cassano dimostra come l’identificazione con un campione possa superare anche le logiche di mercato più fredde: “Moggi poteva aspettare ad Avellino, io sarei andato alla Roma”. Una scelta di cuore che ha poi dato vita a una delle parentesi più esaltanti del calcio italiano, con il tandem Totti-Cassano che ha fatto sognare i tifosi giallorossi

Il richiamo del campo

“Ci sono state squadre di Serie A che mi hanno chiamato”, ha rivelato recentemente Totti durante un evento. “Mi hanno fatto venire un po’ di pensiero, di pazzia. Due-tre mesi e sarei pronto”. Parole che non sono suonate come una semplice battuta e che fanno ancora eco, considerando il tono serio con cui sono state pronunciate. “Un 10 in Italia oggi non c’è”, aggiunge l’ex capitano, sottolineando una verità che i tifosi conoscono bene. Ma la Roma non può perdere, di nuovo dopo l’anagrafico addio al calcio giocato, l’occasione brand Totti.

Il valore del brand Roma

La storia di Cassano e le recenti dichiarazioni di Totti evidenziano un aspetto fondamentale: il brand Roma ha un potenziale enorme, ancora da sfruttare appieno. Se la sola presenza di Totti poteva far cambiare idea a un giovane talento destinato alla Juventus, oggi la sua figura potrebbe essere altrettanto determinante se valorizzata al meglio.

Una finestra ancora aperta

“Non è stata una mia scelta lasciare, e quindi quella finestra è rimasta aperta”, confessa Totti, parlando del suo addio al calcio nel 2017. Una separazione mai completamente metabolizzata, come dimostra il tentativo non riuscito di rientrare in società come dirigente. Ma è proprio qui che emerge l’opportunità per la Roma: valorizzare una leggenda che ancora oggi, a 48 anni, fa parlare di sé e attira l’attenzione di club di Serie A.

La forza attrattiva di Totti rimane immutata: “Se dovessi fare una pazzia la farei in Italia, non all’estero”. Un legame con il calcio italiano, e con Roma in particolare, che va oltre il tempo. Come dimostrato dalla storia di Cassano, avere un simbolo come il Capitano nel proprio DNA societario rappresenta un valore aggiunto che poche squadre al mondo possono vantare.

Il futuro della Roma passa anche da qui: dalla capacità di capitalizzare la propria storia e i propri simboli. Se un giovane Cassano rifiutò la Juventus per giocare con il suo idolo, oggi molti talenti potrebbero scegliere la Roma per far parte di un progetto che sappia valorizzare le proprie leggende. Perché, come dimostrano le parole di Totti, certe storie d’amore non finiscono mai veramente: cambiano forma, evolvono, ma restano nell’anima di un club e dei suoi tifosi.