Un chiarimento su riammissioni e ripescaggi, i due meccanismi che serviranno a riempire i posti lasciati vuoti dalle sei escluse in Serie B e C
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L’esclusione di cinque club (Chievo, Carpi, Novara, Sambenedettese e Casertana) dal calcio professionistico italiano tra Serie B e C apre un po’ di confusione sulla composizione dei campionati della prossima stagione: cosa succederà per riempire i posti lasciati liberi dalle sei escluse?
Il dubbio principale è tra il ripescaggio e la riammissione, due termini usati generalmente come sinonimi ma che in realtà indicano due procedure ben diverse. Ad ogni modo, la FIGC ha già fissato l’udienza per decidere quando completare gli organizi dei club di Serie B e C: martedì 27 luglio, alle ore 11.00.
Qual è la differenza tra riammissioni e ripescaggi
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Questo è il primo punto da spiegare, se si vuole capire bene cosa potrà succedere dopo l’esclusione dei club dai campionati. La riammissione è un procedimento che prevede di riempire un posto rimasto vacante in una categoria “riammettendo” ad essa la prima delle retrocesse della stagione precedente (cioè, quella che aveva fatto più punti).
Ufficiale: Roberto Goretti è il nuovo direttore sportivo del @CosenzaOfficial che ha grosse possibilità di essere reintegrato in Serie B al posto del Chievo Verona @tvdellosport #Sportitaliamercato
— Luca Cilli (@Luca_Cilli) July 20, 2021
Tutt’altra cosa è il ripescaggio, che invece non si basa sui meriti di classifica ma su una graduatoria ben precisa: il primo posto spetta a una squadra B (cioè, una seconda squadra di un club di categoria superiore, come la Juventus U23), il secondo per una squadra della categoria inferiore (ad esempio, la Serie D, se il ripescaggio riguarda la Serie C) e il terzo per una retrocessa.
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Un’altra differenza, è che il ripescaggio esclude dalla graduatoria chi, negli ultimi cinque anni, ha subito penalizzazioni in classifica o ha usufruito un’altra volta di riammissione o ripescaggio. Inoltre, questo procedimento prevede il versamento di una quota di 300.000 euro oltre alla normale tassa d’iscrizione.
Come funzionano riammissioni e ripescaggi
Le NOIF (Norme Organizzative Interne Federali) della FIGC specificano che il meccanismo di riammissione si applica alle due principali serie professionistiche, ovvero Serie A e Serie B. Il ripescaggio avviene solo nel caso in cui siano stati riempiti tutti i posti tramite riammissione ma ce ne siano ancora di vacanti: immaginate una situazione in cui, in Serie B, mancano le iscrizioni di cinque club, mentre solo quattro sono retrocessi; l’ultimo posto vacante sarebbe riempito tramite ripescaggio.
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Per quanto riguarda Serie C e D, le cose si fanno più complicate e vengono rimandate alle norme proprie delle due categorie. Anche queste due prevedono la riammissione delle retrocesse, ma solo nel caso in cui una società che avrebbe diritto a disputare la categoria decide (solitamente per problemi economici) di non iscriversi. Nel caso in cui l’esclusione avvenga invece per sentenza della Covisoc, l’organo regolatore della FIGC, si procede invece con il ripescaggio.
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In che situazione ci troviamo ora?
Nell’estate del 2021, si è verificato appunto il caso di Chievo e altri cinque club di Serie C, che sono stati bocciati dalla Covisoc. Il che significa che la società veronese sarà rimpiazzata tramite riammissione, dovendosi riempire un posto in Serie B. La beneficiaria, in questo caso specifico, sarebbe il Cosenza, quart’ultimo (e quindi la retrocessa con più punti) nella classifica della scorsa stagione.
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Per le altre cinque società, invece, servirà il ripescaggio, dato che fanno parte della Serie C. Qui è più difficile immaginare chi potrebbe riempire i posti che rimarrebbero vuoti, perché è prima di tutto necessario capire chi farà richiesta di ripescaggio: la scelta non è semplice anche per motivazioni economiche, visto che per iscriversi in questo modo alla prossima Serie C sarà necessario versare 1,5 milioni di euro.
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