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Manaj era una delle promesse della Primavera dell’Inter, ma le cose non sono andate come si aspettava. A 23 anni, sta però trovando la continuità, grazie alla Nazionale e al Barcellona B

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Una storia incredibile, quella di Rey Manaj, che sei anni fa, appena maggiorenne, esordiva in Serie A con la maglia dell’Inter e veniva considerato uno dei pezzi pregiati del vivaio nerazzurro. Il suo nome è praticamente sparito dal giro, ma ieri sera è tornato a farsi notare con un gol in Nazionale contro San Marino.

Centravanti dell’Albania, oggi Manaj è noto soprattutto per le reti che segna con le Aquile di Tirana: 6 in 23 partite complessive, con un rendimento che ha vissuto un’impennata dall’arrivo, nel 2019, di Edi Reja sulla panchina dell’Albania.

Manaj, dal nulla al Barcellona

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Da quando l’ex-tecnico di Lazio e Napoli è arrivato a Tirana, nell’aprile 2019, Manaj si è ritrovato al centro del progetto tattico albanese. Un caso del destino vuole che Reja sedesse in panchina, anche se si trattava di quella avversaria, anche il 23 agosto 2015, quando Manaj esordì tra i professionisti in un’Inter Atalanta.

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Fonte immagine: InsideFoto

La sua storia con i club non è stata particolarmente proficua, e alla fine nel 2018 l’Inter lo ha ceduto all’Albacete, nella seconda divisione spagnola. Lì, l’attaccante albanese ha iniziato a trovare maggiore continuità, segnando 7 reti in campionato, abbastanza per attirare l’interesse del Barcellona. Più precisamente, della seconda squadra blaugrana, militante in terza serie, ma comunque il Barcellona.

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Nel gennaio del 2020, Manaj si trasferito in Catalogna per 700.000 euro e una clausola rescissoria faraonica, fissata 50 milioni di euro: poco importa che sia la squadra B, un ingaggio del genere con il Barcellona fa comunque curriculum. E, a 23 anni, l’attaccante si è trovato a giocare accanto ad alcuni dei maggiori talenti del calcio blaugrana: Abel Ruiz, Alex Collado, Monchu, Ilaix Moriba, Oscar Mingueza, Ronald Araujo.

Una scelta di prestigio: la squadra di Garcia Pimienta, che negli ultimi anni è tornata a praticare un calcio spettacolare e convincente, aveva appena perso Alejandro Marques, passato alla Juventus, e nell’estate successiva ha poi ceduto Ruiz al Braga. L’albanese è divenuto così un tassello fondamentale della rosa.

Un talento ritrovato

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Oggi, Rey Manaj sta vivendo il momento migliore della sua carriera. La convocazione con la prima squadra del Barcellona, a febbraio 2020, deve avergli fatto da iniziezione di fiducia: in estate ha rifiutato le offerte di Pescara e, soprattutto, Crotone, e nella nuova stagione si è subito affermato come il perno offensivo del Barça B.

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Fonte: @reymanaj97 (Instagram)

Al momento, con 8 gol in 15 partite è il più efficace realizzatore del club, con cui si trova al secondo posto nel proprio girone di Segunda Division e sogna la promozione. Parallelamente, ha ripreso a segnare con continuità anche in Nazionale, dove ora riveste un ruolo di primo piano.

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Dall’ottobre 2019, Manaj ha messo a segno 5 reti in 13 partite con la maglia dell’Albania, di cui 3 nelle ultime 5 partite. Un rendimento sotto porta che l’ex-interista non aveva mai vissuto prima d’ora, e che sembra il segnale della sua avvenuta maturazione. Forse non basterà ad alimentare i sogni dell’Albania, ma dopo queste prime tre partite di qualificazioni mondiali le Aquile di Tirana sono terze nel proprio gruppo, davanti alla Polonia di Lewandowski.

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