Una delle squadre più conosciute e vincenti del calcio francese, l’Olympique Lione, si trova ad affrontare una crisi senza precedenti. Nonostante il quinto posto in Ligue 1 e una partecipazione all’Europa League, il club è stato colpito da una decisione devastante: la retrocessione precauzionale in Ligue 2 a causa di gravissimi problemi finanziari. Una situazione che mette a rischio il futuro di uno dei club più prestigiosi del panorama calcistico transalpino.
Il 15 novembre, la DNCG (Direzione Nazionale del Controllo di Gestione), organismo incaricato di monitorare la situazione economica delle società sportive in Francia, ha preso una decisione drastica. Dopo un’attenta analisi dei conti del club, è stata disposta la retrocessione precauzionale del Lione in Ligue 2 e il blocco delle operazioni di mercato per la sessione invernale 2025.
La retrocessione non sarà immediata, ma il provvedimento entrerà in vigore alla fine della stagione 2024/2025 se la società non riuscirà a sanare i debiti, che ammontano a oltre 500 milioni di euro. Un peso enorme per il club, che rischia di compromettere non solo il proprio futuro sportivo, ma anche la sua sopravvivenza.
Cos’è la retrocessione precauzionale
La retrocessione precauzionale è una misura adottata per costringere i club a risolvere i problemi finanziari entro una scadenza prefissata. Nel caso del Lione, se il debito non verrà ridotto significativamente entro la fine della stagione, il club sarà relegato automaticamente in Ligue 2, indipendentemente dai risultati sportivi.
Una decisione che serve a tutelare la stabilità economica del campionato, ma che colpisce duramente una delle società più storiche della Francia.
La situazione finanziaria del Lione è legata alla gestione del fondo Textor, di proprietà di John Textor, uomo d’affari americano. Attraverso la sua conglomerata Eagles Football Holdings Limited, Textor controlla non solo il Lione, ma anche altre società calcistiche come il Crystal Palace in Premier League, il Botafogo in Brasile e il Molenbeek in Belgio.
Nonostante gli investimenti, Textor ha ammesso apertamente l’esistenza di un pesante debito accumulato dalla società. Ora la proprietà è chiamata a un compito difficile: ripianare la situazione economica entro pochi mesi per evitare una retrocessione che sarebbe devastante non solo per il club, ma anche per il progetto globale di Eagles Football Holdings.
Un futuro incerto
Con il mercato bloccato per gennaio 2025 e la spada di Damocle della retrocessione, il futuro del Lione appare più che mai incerto. La crisi finanziaria non colpisce solo i tifosi, ma rischia di avere ripercussioni sull’intero calcio francese, privando la Ligue 1 di uno dei suoi club storici.
La palla ora passa a John Textor e alla sua capacità di trovare una soluzione credibile per risanare i conti. Il tempo stringe, e il Lione si trova in una corsa contro il tempo per salvare il proprio futuro.