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Le regole della Kings League sono quanto di più ingarbugliato e strampalato si possa associare ad una partita di calcio a sette, ed è per questo che ci piacciono tanto

Che il calcio di oggi stia perdendo attrattiva nei confronti delle generazioni più giovani è un dato di fatto: sempre meno membri della Generazione Z guardano partite per intero, sempre di più invece si concentrano sugli highlights, sulle singole giocate, sul sensazionalismo di alcuni protagonisti e sulla possibilità di diventare loro stessi protagonisti delle grandi partite, semplicemente giocando ai videogiochi. Tra i problemi maggiori la difficoltà nel mantenere l’attenzione per un tempo così prolungato come i 90 minuti di una partita di calcio quando l’intrattenimento medio che si consuma attraverso smartphone e tablet richiede pochi secondi per essere consumato e superato. Infine l’interattività nel calcio è ai minimi storici, con cronisti distanti dalle terminologie care alla Generazione Z, emittenti televisive che non lasciano diffondere i contenuti sulla rete senza una esplicita autorizzazione, poco se non alcun coinvolgimento per gli spettatori più giovani che non presenziano agli stadi. 

Una situazione complicata, a cui Gerard Pique ha deciso di rispondere con la Kings League, un agglomerato di eventi, imprevisti, decisioni che contornano una partita di calcio a sette la cui lunghezza è di venti minuti per tempo, con speciali clausole legate a delle carte. In pieno stile Gamification, le regole della Kings League hanno delle speciali carte che vengono estratte a sorte all’inizio della partita – una per squadra – e che permettono ai due presidenti di ottenere dei bonus per la propria squadra o dei malus per gli avversari per un certo lasso di tempo. Questa la composizione del mazzo di venti carte “arma segreta” a disposizione: gol doppio (6 carte), per due minuti un’eventuale rete segnata avrà valore doppio; ammonizione (6), una squadra può togliere al rivale un giocatore (non il portiere), per due minuti; rigore (2), la possibilità di calciare dal dischetto; rigore shoot-out (4), come la precedente, solo che il rigore sarà tirato in movimento, partendo da centrocampo come quelli calciati alla fine delle partite chiuse con un risultato di parità; furto (1), ovvero la possibilità di rubare la carta scelta dall’avversario; jolly (1), la possibilità di scegliere tra una delle carte precedenti. 

Capite bene che solamente influenzare una partita con carte simili offre un tipo di intrattenimento completamente diverso – e più dinamico – rispetto ad una classica partita di calcio della durata di novanta noiosissimi minuti

Non è finita qui:oltre alle carte anche altri fattori possono cambiare il corso di una partita, primo fra tutti il rigore presidenziale. Per spiegare questo speciale calcio di rigore occorre fare un passo indietro rapidissimo: i presidenti delle squadre della originale Kings League sono streamer spagnoli che hanno collaborato alla diffusione della competizione su scala mondiale. Di conseguenza è la loro immagine ad essere in primo piano, ancor più che quella dei calciatori coinvolti. Tornando al rigore presidenziale, ogni presidente ha la possibilità – in caso alla partita siano presenti entrambi i presidenti e che entrambi siano d’accordo sull’utilizzo di questa feature – di fermare la partita e chiamare il “rigore presidenziale”, e cioè un semplice calcio di rigore calciato nel bel mezzo della partita dal presidente contro il portiere avversario. Un vero e proprio show. 

Regole Kings League: generali e particolari 

Tolte le più particolari regole della Kings League, passiamo ora a quelle generali. Innanzitutto le partite durano venti minuti per tempo e, negli ultimi due della prima frazione, l’arbitro tirando un dado decreterà il numero di giocatori che si affronteranno in chiusura di primo tempo. Se ad esempio uscirà la faccia con tre pallini, ecco che la partita si trasformerà per due minuti in un tre-contro-tre ad alto tasso di spettacolo. 

Tra le regole della Kings League anche la presenza di shoot-out, di calci di rigore, di un calcio di inizio in stile pallanuoto o basket NBA e il VAR a chiamata, una possibilità vagliata anche per il calcio “tradizionale”. 

Se tutto questo non vi basta, sappiate che dal 26 maggio all’8 giugno in Messico si giocano i primi mondiali di Kings League e l’Italia – con i suoi Stallions – partecipa come Wild Card capitanata da Francesco Totti. Peccato per il rigore sbagliato all’esordio

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