Dopo l’addio a Cristiano Ronaldo il Real Madrid ha sbagliato quasi ogni acquisto, finendo per poter contare soltanto sui campioni già in rosa ma sempre più logori. La crisi di oggi è figlia di tutti questi errori.
Distante 4 punti dall’Atletico Madrid 1° nella Liga ma con due gare in più rispetto ai colchoneros; agli ottavi di Champions, ma soltanto dopo aver rischiato addirittura un’eliminazione ai gironi che non era mai successa. La prima parte della stagione 2020/2021 del Real Madrid può essere già considerata fallimentare nonostante le apparenze, e anche se la squadra è ancora in corsa per tutti gli obiettivi la sensazione è che per quanto visto in campo difficilmente questi verranno centrati.
Il Real Madrid di oggi è una squadra che cerca ancora una precisa identità, che vive delle fiammate d’orgoglio di campioni sempre più logori, costretti a scendere in campo anche per mancanza di alternative all’orizzonte. Un club che chiamato a rifondare la squadra all’indomani della terza vittoria consecutiva in Champions League da allora ha praticamente sbagliato ogni mossa arrivando a bruciare sul mercato – lo racconta il quotidiano spagnolo As – la bellezza di 395 milioni di euro.
La crisi del Real Madrid nasce da lontano
Una crisi che comincia con una data ben precisa: 26 maggio 2018, il Real stende il Liverpool di Klopp 3-1 e si prende la Champions numero 13, la quarta in 5 anni, la terza consecutiva. Decide la gara il gallese Bale con una spettacolare rovesciata, che abbaglia il presidente Florentino Perez e lo convince che si può fare a meno di Cristiano Ronaldo e persino del tecnico Zidane che ne chiedeva la cessione.
Il resto della storia è noto a tutti: CR7 dimostra alla Juventus di essere tutt’altro che finito, Zidane viene richiamato dopo pochi mesi e i disastrosi interregni di Lopetegui e Solari, che hanno portato alla peggior partenza nella storia recente del club. La convinzione è che ritrovata la guida tecnica vincente i risultati torneranno a essere quelli di prima, ma la realtà è ben più dura.
La verità è che dal 26 maggio 2018 il Real Madrid ha sbagliato tutto o quasi quello che poteva sbagliare sul mercato, fallendo nel trovare nuove stelle e costringendo quelle già in rosa, ormai logore, a fare gli straordinari. Questi sono bastati per vincere la scorsa edizione della Liga – anche grazie al suicidio del Barcellona – ma oggi non possono bastare più, come dimostrato dal solo successo arrivato nelle ultime quattro gare. Mancano le alternative, la rosa di lusso che aveva sempre contraddistinto i Galacticos, la “Segunda Unidad” che aveva fatto le fortune di Zidane.
Real Madrid, quanti errori sul mercato!
Nel primo mercato post-CR7 sono stati investiti (dati Transfermarkt) oltre 150 milioni di euro: tra i tanti sono arrivati Vinicius jr. (45), Courtois (35), Odriozola (30), Mariano Diaz (21,5) e Brahim Diaz (17) e soltanto i primi due si sono inseriti nella formazione titolare, anche se il brasiliano ancora fatica a esprimersi ad altissimo livello con continuità.
La stagione 2019/2020, la prima con Zidane nuovamente al timone, avrebbe dovuto essere quella della rifondazione. Così non è stato, perché il Real Madrid non è riuscito a cedere nessuna della sue ingombranti stelle, ormai fuori dai piani del tecnico, e sul mercato in entrata si è distinto ancora una volta in negativo: ben 350 i milioni spesi per Hazard – acquisto record nella storia del club – Jovic, Éder Militão, Reinier, Rodrygo e Mendy, con solo quest’ultimo capace di ritagliarsi uno spazio da protagonista anche per il declino sempre più evidente di Marcelo.
L’ultimo mercato non ha registrato spese (ma la cessione di Hakimi, che con quella di Theo Hernandez ha privato la squadra di due terzini di spessore mondiale) ma calcolatrice alla mano i conti sono presto fatti: oltre 500 milioni spesi in due anni e mezzo, esclusi i 100 per Courtois e Mendy parliamo di circa 400 milioni che al momento risultano bruciati, tantissimi anche per un gigante come il Real Madrid.
Mentre è aumentato il monte ingaggi, il valore di molti di questi giocatori è incredibilmente scemato. A dircelo è ancora Transfermarkt e basta prendere ad esempio i due acquisti “top” dell’estate 2019: Hazard è costato 115 milioni e oggi, dopo sole 32 presenze e la miseria di 3 gol, ne vale 50; 32 presenze (e 2 gol) per Jovic, appena tornato in prestito all’Eintracht Francoforte, costato 63 milioni e oggi valutato sui 20.
Certo i brasiliani Vinicius jr., Reinier e Rodrygo non possono essere giudicati in modo definitivo, e hanno tutto per imporsi nel futuro: ma con nomi come Marcelo, Modric, Kroos e Benzema ormai in fase calante, e con il capitano Sergio Ramos che potrebbe lasciare a fine stagione, la sensazione è che a meno di improvvisi miracoli i blancos rischiano di pagare caro, e a lungo, i troppi errori sul mercato.
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