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Megan Rapinoe, una delle più note calciatrici al mondo, ha avuto qualcosa da ridire sul riconoscimento assegnatole dalla FIFPro agli ultimi The Best FIFA Awards, in cui è stata inserita nell’XI ideale della stagione.

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Megan Rapinoe, una delle più note (e delle migliori) giocatrici al mondo, non ha accettato il premio assegnatole ieri dalla FIFPro, l’associazione internazionale dei calciatori e delle calciatrici, nell’ambito della cerimonia dei The Best FIFA Awards.

Si sa che Rapinoe è una persona che abbastanza schietta e dalle prese di posizioni non semplici (ne sa qualcosa Donald Trump, che si è spesso scontrato con lei), ma in questo caso la motivazione non ha molto a che vedere con la politica.

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La spiegazione di Rapinoe

La prima cosa da dire sulla questione, innazitutto, è che Rapinoe non ha veramente rinunciato al premio, come si può leggere su alcuni siti, anzi si è detta “onorata” del riconoscimento. L’attaccante statunitense, però, non ha nascosto la sua sorpresa: “Non gioco da marzo. Ci sono tante altre giocatrici fantastiche in giro per il mondo che meriterebbero questo riconoscimento più di me”.

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Lo scoppio della pandemia, infatti, ha interrotto la stagione regolare ovunque nel mondo, e da allora Rapinoe ha scelto di prendersi una pausa (durante la quale ha fatto la proposta di matrimonio alla sua compagna, la campionessa di basket Sue Bird), non tornando più in campo né con la Nazionale né con l’OL Reign, il suo club negli Stati Uniti. In questo periodo, invece, è stata molto attiva in ambito sociale, in particolare sostenendo le proteste di Black Lives Matter e la campagna presidenziale di Joe Biden.

Rapinoe, che è detentrice del Pallone d’Oro (vinto un anno fa, visto che France Football ha deciso di sospendere la cerimonia a causa del Covid) non ha nemmeno vinto un vero e proprio premio, ai The Best FIFA Awards. Il titolo come miglior calciatrice dell’anno è infatti andato all’inglese Lucy Bronze. La FIFPro l’ha però inserita nel suo XI ideale delle migliori giocatrici del 2020, accanto a tante importanti calciatrici a livello internazionale, come la connazionale Tobin Heath e l’italiana Barbara Bonansea.

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Questo spiega abbastanza bene la sorpresa di Rapinoe, che non giocando da nove mesi ha chiaramente ritenuto assurdo essere considerata tra le migliori giocatrici dell’anno. Con la sagacia che la contraddistingue da sempre, la statunitense non s’è però lasciata sfuggire un commento dal sapore più politico: “Il mio inserimento in questo XI è un segnale di quanto bisogni ancora investire nel calcio femminile, così da dare a più giocatrici l’opportunità di essere viste in tv a livello nazionale e globale”.

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In pratica, Rapinoe suggerisce che il motivo della sua presenza nella lista sia dovuto alla sua fama e non alle sue recenti prestazioni. Un ragionamento simile potrebbe essere fatto anche per Bonansea, nota a livello internazionale per il gol con cui l’Italia sconfisse l’Australia ai Mondiali del 2019, ma che poi è rimasta infortunata fino a fine novembre e, pochi mesi dopo, ha visto la Serie A sospesa definitivamente per il Covid, tornando in campo solo ad agosto.

L’ultima stagione del calcio femminile, infatti, è stata abbastanza travagliata. Un anno dopo i Mondiali più visti e discussi della storia, la pandemia ha portato all’interruzione di molti campionati, come quello italiano, non ancora professionistici, e soprattutto al rinvio delle Olimpiadi all’estate prossima. Nel 2020, quindi, le occasioni per le calciatrici di mettersi in mostra a livello internazionale sono state relativamente poche.

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