Diverse espulsioni ingenue hanno caratterizzato le ultime partite del PSG, ma Pochettino spegne l’incendio: “Pressioni? No, amiamo lottare”
Dopo l’eliminazione dalla semifinale di Champions League a opera del Manchester City, alcuni giornalisti francesi hanno sottolineato come il PSG, nel momento in cui una partita si sposta dai binari desiderati, esca mentalmente dal match consegnandosi mani e piedi agli avversari. La trasferta dell’Etihad, in tal senso, ha dato continuità al nervosismo già intravisto durante il secondo tempo della partita di andata.
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Nervosismo, cartellini, poca lucidità hanno tolto la possibilità alla squadra di Pochettino di giocarsi fino in fondo le proprie occasioni, portando il PSG in una situazione critica anche in campionato. Infatti, a due turni dal termine della Ligue 1, i parigini sono secondi dietro al Lille (a -3) e, se les Dogues non dovessero più fare passi falsi, dopo 3 anni, il titolo prenderebbe una via differente da quella della capitale francese.
PSG e il cartellino facile
Troppi rossi, soprattutto, hanno condizionato l’andamento delle ultime partite del PSG. Prendiamo per esempio l’ultima trasferta in ordine cronologico, quella sul campo del Rennes, un match da non fallire per rispondere al Lille vittorioso qualche ora prima.
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Dopo essere andato in vantaggio con Neymar, il PSG nella ripresa è calato di concentrazione, fino a quando – dopo il gol del pari siglato da Guirassy – la squadra non si è ritrovata in dieci uomini per un brutto fallo di Kimpembe.
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Prima, doppia semifinale di Champions League a parte – dove la squalifica di Gueye e poi l’espulsione di Di Maria hanno pesato nell’economia dei 180 minuti di gioco -, i francesi avevano già palesato problematiche di questo tipo. Per esempio, proprio nello scontro diretto contro il Lille le cose sono precipitate in seguito alla rete di Jonathan David.
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L’attaccante canadese, con un guizzo dei suoi, ha probabilmente dato la spallata decisiva alla Ligue 1, innervosendo a tal punto il PSG che, nel finale, si è ritrovato in dieci a causa di una doppia ammonizione comminata a Neymar. Il tutto, in particolare, per futili proteste, con la squadra sotto di un gol a pochi minuti dal fischio dell’arbitro.
Pochettino pompiere
Nel postpartita del match perso contro il Lille, Mauricio Pochettino aveva provato a dare una chiave di lettura all’espulsione di Neymar e, più in generale, al momento delicato che sta passando il PSG: “La mia è una squadra che ama lottare – disse l’ex manager del Tottenham – e lui non fa eccezione. A volte eccede, questo rosso poteva evitarselo ma è difficile spiegare cosa ti passa per la testa in situazioni come questa”.
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Inoltre, Pochettino provò a sistemare le cose giustificando il nervosismo a causa della pressione per l’imminente sfida col City. Dove, puntualmente, il PSG si è prima specchiato nella propria bellezza e poi perso, ancora, davanti al pragmatismo di Guardiola e dei suoi ragazzi. I rossi – di Gueye, all’andata, e quello di Di Maria al ritorno – potrebbero così aver chiuso una stagione potenzialmente senza titoli.
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