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La Premier League ha deferito il Manchester City per possibili violazioni finanziarie commesse negli ultimi anni. Cosa significa, e cosa rischia il club? Proviamo a spiegare.

Il momento no del Manchester City non è solo dentro il campo, come visto ieri nella sconfitta contro il Tottenham. Anzi, i guai peggiori per la squadra di Guardiola arrivano proprio da fuori: stamattina la Premier League ha annunciato di aver concluso un’inchiesta durata quattro anni sulle finanze del club di proprietà del fondo sovrano degli Emirari Arabi Uniti. La Premier ha individuato oltre 100 possibili violazioni delle norme finanziare del campionato inglese da parte dei Citizens, nel periodo che va dal 2009 al 2018. In particolare, vengono contestare le ricche entrate del club, necessarie a coprire i costi dei grossi acquisti operati dalla proprietà araba. Già nel 2020 il Manchester City era stato sotto accusa da parte della UEFA per aver infranto il Fair Play Finanziario: il club inglese era accusato di coprire le proprie spese attraverso ricavi di sponsor controllati dallo stato emiratino, cioè dalla stessa proprietà del City.

Dopo un’iniziale squalifica, però, il Manchester City si era appellato al TAS, che aveva annullato la sentenza, ritenendo che la UEFA non avesse portato sufficienti prove per dimostrare la colpevolezza del club. Nel frattempo, però la Premier League stava conducendo la propria indagine, i cui risultati sono stati resi noti solo ora.

Premier League: cosa rischia il Manchester City

È bene precisare che al momento c’è solo un’accusa: la Premier League ha condotto la sua indagine e ha comunicato oggi di avere elementi sufficienti per portare il Manchester City a giudizio per irregolarità finanziarie. Ora tutto passerà in mano ai giudici, che verificheranno la fondatezza di queste prove e decideranno se condannare o meno il club.

Le accuse, però, sono molto serie e la situazione per il Manchester City potrebbe essere più seria rispetto a quanto accaduto con il processo UEFA. Miguel Delaney dell’Independent sostiene infatti che “Una differenza cruciale tra UEFA e Premier League è che presunte violazioni non possono essere ‘prescritte’: nessuna restrizione sulla durata del presunto reato”. Infatti, una delle difese del City contro la squalifica della UEFA fu che i reati contestati fossero troppo indietro nel tempo.

In caso di condanna, il Manchester City potrebbe subire, secondo Kaveh Solhekol di Sky Sport, una penalizzazione già in questa stagione o, in un caso estremo e al momento poco probabile, l’espulsione dalla Premier League. In ogni caso, questo processo potrebbe però richiedere molto tempo prima di dirsi concluso, considerando anche i ricorsi in caso di condanna.

Premier League Manchester City: cosa succede ora

La Premier League ha formulato le sue accuse, ma, come dicevamo, ora bisognerà allestire un processo sportivo. Dovrà essere organizzata una commissione indipendente che analizzi la questione e formuli un verdetto imparziale, e le udienze, come ha spiegato sempre Solhekol, saranno tenute in privato. Ciò significa che non sarà possibile seguire lo svolgimento del processo al Manchester City, e bisognerà attendere la sentenza finale, che verrà pubblicata sul sito della Premier League.

In caso di condanna, il Manchester City affronterebbe probabilmente un nuovo problema, però. Infatti, a quel punto la UEFA potrebbe sfruttare la sentenza del calcio inglese e le prove raccolte dall’indagine della Premier League per aprire un nuovo processo contro i Citizens per violazioni del Fair Play Finanziario. E, se dovesse arrivare un’ulteriore conferma delle accuse, il club rischierebbe di essere squalificato dalle coppe internazionali e ricevere una multa.

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