La Premier League ha stabilito un costo massimo per i biglietti delle gare in trasferta, fissato a 30 sterline. Come stanno invece le cose qui in Italia?
Non solo i tetti salariali, ma anche quelli per il costo dei biglietti in trasferta: si discute anche di questo, nel calcio di oggi, sempre più gravato da problemi economici e dal calo dei tifosi. Così, ieri la Premier League ha annunciato un tetto massimo per il prezzo dei biglietti per le gare in trasferta, fissato a 30 sterline (circa 35 euro).
Non una novità , per la verità : il limite al costo dei biglietti per i match fuori casa, e quindi uori abbonamento, esiste nel massimo campionato inglese fin dalla stagione 2016/2017, e con il recente accordo sarà mantenuto per le prossime tre. Tutto ciò fa parte di un piano più ampio per facilitare i viaggi fuori casa dei tifosi per seguire la propria squadra del cuore.
Mosse che stanno già dimostrando la loro efficacia: nell’ultima stagione, la Premier ha fatto registrare un aumento del 4% della presenza di tifosi allo stadio rispetto alla stagione 2018/2019 (l’ultima pre-pandemia). Grazie ai 15,2 milioni di spettatori del 2021/2022, il campionato inglese ha fatto registrare inoltre un nuovo record, quello delle 39.989 presenze in media a partita. Numeri che forse dovrebbero persuadere anche gli altri top campionati europei a delineare simili iniziative.
Tetto ai prezzi in Premier, ma quanto costano le trasferte in Serie A
Nel 2015, Calcio&Finanza spiegava che la Serie A era tra i campionati più cari al mondo, con un prezzo medio del biglietto pari a 69 euro, ma con quelli per le trasferte che schizzavano addirittura a circa 225. Solo in un paese le gare fuori casa costavano di più: in Inghilterra, con una media di 297 euro.
Da allora, la Premier ha infatti deciso per una drastica riduzione, stabilendo il sopracitato tetto di 35 euro (una riduzione di oltre 260 euro!), ma la stessa cosa non è avvenuta in Italia, dove on si è posto alcun limite al costo delle trasferte.
Dalla sua, la Serie A può sbandierare il fatto che, nonostante le frequenti polemiche dei tifosi, il costo medio per assistere a una partita del nostro campionato, senza distinzione tra match in casa e in trasferta, è tra i più bassi in Europa. Secondo il Football Price Index 2022, il prezzo medio di una partita regolare del nostro campionato va dai 50 agli 82 euro. Il rovescio della medaglia è che, se a sfidarsi sono club di alta classifica, il prezzo sale però tra i 166 e i 206a partita, che invece è tra i più alti in assoluto.
Lo studio non riporta il dato medio relativo alle trasferte, per cui è difficile fare un confronto con i prezzi della Premier League (che, per contro, resta il campionato più costoso al mondo come prezzi medi assoluti). Nel 2019, e cioè nell’ultima stagione prima della pandemia, era stato calcolato che il costo medio per le trasferte in Serie A sostenuto dai tifosi della Roma fosse di quasi 36 euro, poco superiore al tetto del campionato inglese.
Ma anche questo dato, oltre a essere parziale – dato che riguarda solo un club – non è comparabile con i 35 euro inglesi, che rappresentano un costo massimo e non medio. In quella stagione, per esempio, i tifosi romanisti dovettero sborsare fino a 65 euro per entrare allo Juventus Stadium, mentre contemporaneamente Libero segnalava che i tifosi bianconeri avevano pagato circa 50 euro per la gara di Empoli e addirittura 75 per andare a San Siro. Numeri che suggeriscono che un tetto sui costi delle trasferte per i tifosi farebbe bene anche qui da noi.