Il possesso palla aiuta concretamente a vincere piĆ¹ partite? Un’analisi attorno alla costruzione dal basso, in riferimento alle esperienze in Serie A
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In questo periodo si discute sullāimportanza della costruzione dal basso, soprattutto dopo gli errori che sono costati la Champions ad Atalanta e Juventus. Molti allenatori fanno del possesso palla un vero e proprio mantra, su cui basano i propri principi di gioco.
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Con lāinserimento della possibilitĆ di far entrare i difensori nellāarea di rigore durante la rimessa dal fondo (cambiamento sottovalutato ma di vitale importanza) abbiamo visto un numero sempre maggiore di squadre che scelgono di partire dal portiere. Ma in Serie A, il possesso palla ĆØ sinonimo di vittoria?
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Juventus e Sassuolo regine del possesso palla, Benevento e Verona i fanalini di coda
Se osserviamo i dati sul possesso palla nel campionato italiano, troviamo nei primi due posti due squadre allenate da dei āguruā della costruzione dal basso: la Juventus di Pirlo (31ā00 di possesso palla medio a partita) e il Sassuolo di De Zerbi (29ā52).
Questi due club non vivono un momento positivo e, nel caso specifico dei bianconeri, si fa fatica a raggiungere gli obiettivi di inizio stagione. La squadra di Pirlo ĆØ nel periodo piĆ¹ difficile della sua storia recente essendo uscita agli ottavi di Champions League (contro il Porto) e lottando per rimanere nei primi quattro posti del campionato (dopo lāaddio allo Scudetto).
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Gli emiliani sono reduci dalla sconfitta con il Torino e vivono un periodo travagliato. Ai nastri di partenza, molti addetti ai lavori inserivano il Sassuolo nella lotta per la zona Europa League e invece, a causa di parecchi problemi difensivi, si ritrovano tagliati fuori da qualsiasi ambizione.
I fanalini di coda di questa speciale classifica sono due rivelazioni (per motivi differenti) della Serie A: il Benevento di Inzaghi (20ā24) e il Verona di Juric (23ā12). I campani sono reduci dallāimpresa contro la Juventus e hanno ben 7 lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione, grazie a un bottino di 29 punti (-11 dalla storica quota salvezza di 40), impensabile a inizio campionato.
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I veneti, invece, erano dati per spacciati a causa delle tante cessioni estive (Kumbulla, Amrabat e Rrahmani) e dei rimpiazzi ritenuti non allāaltezza. Invece, la squadra guidata del tecnico croato ha espresso un grande calcio ed ĆØ stata in lotta per le zone nobili della classifica.
Il possesso palla ĆØ sempre utile?
Alcuni anni fa Pep Guardiola disse che il mantenimento del pallone ĆØ il miglior modo per non prendere gol. Semplice, ma bisogna analizzare dove io devo mantenere il possesso del pallone.
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In Italia il Sassuolo e il Parma sono le due squadre che fanno piĆ¹ fraseggio nella propria metĆ campo, esponendosi alla riconquista avversaria in una zona offensiva del campo. Infatti, le due squadre emiliane sono in crisi di risultati e di identitĆ , soprattutto i ragazzi di DāAversa, i quali hanno pochissime chance di rimanere in Serie A. Questo dato rimanda alle parole di Massimiliano Allegri durante la sua ospitata a Sky Calcio Club:
āDa anni le squadre costruiscono dal basso, ma bisogna capire quando non si puĆ² fareā.
Le idee di gioco degli allenatori stanno prevaricando le caratteristiche individuali dei giocatori, per questo motivo vediamo squadre cercare una fitta rete di passaggi senza mai superare le linee di pressione degli avversari. Per ottimizzare il possesso palla si devono analizzare le zone, la qualitĆ e le scelte che vengono fatte durante le azioni di gioco (in questa analisi sarĆ molto utile lo studio sullāexpected possession value tipico del basket).
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I migliori attacchi sono quelli che giocano sempre nella metĆ campo avversaria?
Lāultimo dato riguardante il possesso palla ĆØ quello che avviene nella metĆ campo avversaria. In testa a questa speciale classifica troviamo lāAtalanta di Gian Piero Gasperini con ben 14ā48 minuti di media a partita. La squadra bergamasca ha il baricentro medio di tocchi palla tra i piĆ¹ avanzati dāItalia (circa 52 m) e ha costruito un meccanismo ben oliato nelle zone di rifinitura.
Vediamo frequenti interscambi di posizione tra i giocatori atalantini, inserimenti da parte dei quinti e dei centrocampisti centrali oppure la creazione di triangoli stretti per aggirare la pressione avversaria. Riuscire a giocare cosƬ tanto nella metĆ campo avversaria non ĆØ semplice poichĆ© gli spazi liberi da poter attaccare sono minori e la distanza tra i reparti avversari ĆØ minore.
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Queste difficoltĆ vengono rese piĆ¹ evidenti dalla seconda in classifica, la Juventus, la quale ha ben 14ā42 di possesso palla offensivo. La squadra di Pirlo porta molti giocatori nella zona offensiva del campo, ma non riesce a trovare con continuitĆ la via del gol. Come si dice nella moda, a volte less is more.
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