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Paul Pogba è finito nel mirino dell’Al-Ittihad che ha messo sul piatto una ricca offerta per il calciatore. Ecco perché, invece, dovrebbe restare almeno un altro anno alla Juventus.

Il centrocampista francese è un po’ il figliol prodigo che ha ribussato alla porta di Madama nel suo momento più difficile, un po’ l’uomo del cuore che può rappresentare i valori del club. Juventino fino al midollo, come ha ribadito più volte anche la sua agente Rafaela Pimenta, ora deve riscattare un anno di infortuni e frustrazioni dimostrando di poter ancora fare la differenza nel calcio europeo. La folla, le urla, l’affetto dimostratogli dai tifosi al suo ritorno, circa un anno fa, a Torino hanno lasciato ben presto spazio all’amarezza. Prima, infatti, ha dovuto fare i conti con l’infortunio al ginocchio che l’ha messo ai box per i Mondiali in Qatar e per tutta la prima parte di stagione in Italia, poi ha combattuto una serie di stop muscolari impressionanti che non gli hanno mai permesso di entrare davvero in condizione.

Il Polpo dei prodigi, però, ha deciso di non arrendersi alle lacrime con cui l’avevamo lasciato lo scorso maggio e in molti giurano che sia carico per la preparazione estiva che potrebbe permettergli di presentarsi finalmente in forma per la stagione 2023/24, che sta per iniziare. Di mezzo, in ogni caso, c’è sempre il calciomercato e guai a sottovalutarlo. L’Arabia Saudita e i suoi conti gonfi non dormono mai e l’Al-Ittihad, che già ha tesserato Karim Benzema e N’Golo Kantè, anche loro campioni affermati e anche loro francesi, non si è risparmiato nella proposta al calciatore. Sul piatto c’è una cifra da capogiro, secondo Repubblica: 100 milioni di euro netti per tre anni di contratto. Un ingaggio che farebbe vacillare chiunque e anche Pogba ora ci sta pensando, nonostante la voglia di confrontarsi ancora con il calcio europeo e ripagare la Juventus della fiducia dimostrata sia tanta.

Pogba tra Al-Ittihad e Juventus: è l’ora di riprendersi Torino e l’Europa

L’Arabia Saudita, quindi, continua ad attrarre i migliori calciatori del globo con proposte assurde e valutazioni fuori mercato. Tentazioni che spesso, almeno per il momento, fanno a pugni con le dinamiche di carriera, la volontà di essere ancora protagonista in Champions League, di vincere scudetti e di provare i brividi sulla schiena e le emozioni che solo le partite di un certo spessore possono suscitare. Certo, nella prossima stagione i bianconeri non parteciperanno alla competizione europea per eccellenza, ma già dal 2024-25, UEFA permettendo, l’obiettivo è tornare tra i principali club partecipanti e chissà di strappare un posto di pregio. E poi c’è la Serie A, quella che è stata trampolino di lancio per la carriera di Pogba e in cui ha dimostrato di essere tra i migliori, prima del ritorno non così felice al Manchester United.

Andarsene ora vorrebbe dire ammettere di aver perso, alimentare le critiche dei suoi detrattori e confermare di non essere più quello di una volta, anche in chiave nazionale. In un calciomercato del genere e che si sta spostando molto nella direzione che indicano i soldi, dire di no sarebbe un segnale importante. Di attaccamento reale e non presunto, di amore e di fiducia. Sarebbe anche la prova tangibile di credere in se stesso, nonostante tutto.