Pioli al centro delle polemiche dopo l’ultima pesante sconfitta del Milan contro l’Inter. Il tecnico finisce sulla graticola.
Le partite che contano più delle altre nel calcio esistono e chi dice il contrario sta mentendo. Esistono anche per il Milan e purtroppo anche per Stefano Pioli che nei match contro l’Inter non ha proprio uno dei migliori score. Il tecnico ex Lazio ha perso le ultime stracittadine contro i nerazzurri e ieri ha subito il ko dalle dimensioni più pesanti, un 5-1 che non lascia attenuanti sul merito dei diretti rivali di portare a casa l’onore, i tre punti e il diritto alla gioia. Eppure, l’allenatore è andato a parlare con i giornalisti con il petto in fuori, quasi a nascondere la delusione tradita dai suoi occhi e dal suo tono di voce.
Per il Diavolo doveva essere l’affermazione di qualcosa di nuovo e più grande, di una dimensione che li avrebbe portati dritti a lottare per la seconda stella. Invece, è arrivato ancora quel senso di incompiuto e di mancanza di identità. L’assenza di uno come Sandro Tonali a metterci il cuore si è sentita ieri, vero? Un tempo una sconfitta di queste proporzioni avrebbe messo immediatamente in discussione la posizione dell’allenatore che l’ha subita. Non è questo il caso. Pioli si è guadagnato la pazienza per diritto meritocratico, per la capacità di adattarsi ai cambiamenti societari, al player trading. Per i risultati sul campo banalmente, visto che intanto sono arrivati uno scudetto e un’inaspettata semifinale di Champions League. Resterà lì e senza troppi dubbi, almeno per il momento, ma la delusione resta. E, dicevamo, ieri ai microfoni era triste, ma ha prevalso comunque la volontà di non buttare tutto ciò che si era costruito fino a quel momento. Molti, nella rabbia del momento, una sua frase, però, non l’hanno proprio capita: “Nei primi quattro minuti avevamo tenuto la palla solo noi”. E lì si è sollevato un altro problema destinato a non svanire neppure nelle prossime ore.
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Pioli esonerato dai suoi tifosi: cosa non è piaciuto
Basta entrare su X per capire che la strategia comunicativa dell’allenatore proprio non convince. Anche dopo la partita di andata delle ultime semifinali di Champions League, ancora contro l’Inter, aveva detto che i suoi avversari non erano riusciti a entrare in area di rigore per i primi minuti. Poi il confronto era finito 3-0, però. I fan gli chiedono di prendersi le sue responsabilità, di chiedere scusa, cosa che lui, anche imbeccato dai giornalisti, non ha voluto fare. Per questo, molti l’hanno scaricato e hanno chiesto l’esonero, sottolineando i demeriti che il tecnico ha avuto nel preparare e gestire la partita ieri. Ormai non si può più tornare indietro, ma Pioli ora deve reagire immediatamente. Ci sarà la Champions League per tornare a correre e in campionato un’intera annata per dimostrare di poter restare attaccati alla vetta fino alla fine. Ora, però, c’è da leccarsi le ferite e migliorare, altrimenti potrebbe davvero accadere di tutto.