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Il Collegio di Garanzia del Coni ha accolto il ricorso del Perugia e rispedito il Lecco in Lega Pro. La battaglia giudiziaria, però, non è ancora finita.

La Serie B, nel cuore dell’estate, non sa ancora quali saranno le squadre che parteciperanno al campionato il prossimo anno. La battaglia tra Perugia e Lecco ha visto concludersi un altro round e stavolta il ko è in favore degli umbri. Infatti, il Collegio di Garanzia del Coni ha accolto il ricorso contro i lombardi. Altra valletta, altro round, altro gancio a segno ed ecco un nuovo clamoroso ribaltone con Di Nunno e i suoi verso la Lega Pro, per la gioia del Perugia. Mors tua vita mea, direbbe qualcuno. La questione nasce esattamente dopo la vittoria e i grandi festeggiamenti del Lecco in seguito al successo nei playoff contro il Foggia. I nerazzurri, visto lo slittamento degli scontri a eliminazione diretta per la promozione in Serie B, avevano solo due giorni di tempo per presentare tutti i documenti necessari per l’iscrizione e i problemi da risolvere non erano pochi dal punto di vista infrastrutturale. Dal 18 al 20 giugno, visto che lo stadio non è agibile, servivano autorizzazioni e firme per annunciare la scelta dell’Euganeo di Padova. Veramente troppo poco, per chiunque, soprattutto per la burocrazia.

E così la prima battaglia giudiziaria, proprio con queste motivazioni, è andata al Lecco il 7 luglio, dopo il parere positivo della commissione del Consiglio federale. Esattamente il contrario rispetto a ciò che ha deciso ieri il Collegio di Garanzia del Coni. In tutto questo caos, che in pochi potevano aspettarsi qualche settimana fa, la certezza è solo una: la guerra sportiva nei tribunali non è finita. Infatti, ci sono altri gradi di giudizio che attendono le due squadre e che potrebbero ulteriormente cambiare la situazione. Il Lecco non ha alcuna intenzione di mollare la presa ed è pronto a rivolgersi al Tar del Lazio il 2 agosto ed eventualmente al Consiglio di Stato il 29 agosto. La sensazione è che sarebbe interpellato comunque dal Perugia. Dalle date che vi abbiamo scritto è facile intuire che la Serie B potrebbe slittare, anche perché il club del presidente Di Nunno figurava già nei calendari e stava già operando sul calciomercato nell’ottica di partecipare alla serie cadetta. Quindi, con margini di spesa completamente diversi. Un caos, appunto, e purtroppo ancora all’italiana.

Perugia Lecco e non solo: qual è il destino per Reggina Foggia e Brescia

Il Collegio di Garanzia del Coni, però, doveva pronunciarsi anche su altri club in equilibrio sul filo del rasoio tra il traguardo della Serie B e gli inferi della Lega Pro. La situazione di Reggina e Foggia ora è un po’ meno in bilico. I calabresi, dopo essere stati esclusi dal Consiglio federale, hanno ottenuto un no sonoro anche in questo grado di giudizio: il ricorso è inammissibile e infondato. Alla presentazione dei calendari, c’era una X al posto degli amaranto, lettera che presto sarà sostituita dal Brescia. I lombardi, dopo la brutta figura nei playout contro il Cosenza, rivedono la serie cadetta senza apparenti meriti sportivi. E non è per forza il male minore. Dalla punta dello stivale al tacco, l’esito non cambia: anche il ricorso del Foggia è stato giudicato inammissibile. Non sarà Serie B, almeno per il momento, anche se ormai tutto è possibile.