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Ivan Perisic è a un passo dal Tottenham, con le visite mediche già effettuate a Londra e un contratto biennale con gli Spurs che lo aspetta. Ritroverà quindi Antonio Conte, con cui il rapporto ai tempi dell’Inter è stato abbastanza ondivago.

Perisic-Conte alti e bassi

Quando il tecnico salentino arrivò all’Inter, tra i primi a fare le valige fu proprio il croato, che venne ceduto in prestito al Bayern Monaco, dove peraltro avrebbe conquistato la Champions League nella finale contro il Psg posticipata all’estate per via della pandemia di Covid-19. L’operazione portò nelle casse nerazzurre 5 milioni che comunque facevano comodo per un giocatore su cui Conte non faceva affidamento nel suo 3-5-2.

Come esterno sinistro, infatti, il tecnico aveva già le sue gerarchie: Biraghi, poi in second’ordine Asamoah, suo pupillo fin dai tempi della Juventus. Dopodiché nel mercato di gennaio del 2020 l’arrivo di Ashley Young avrebbe ribaltato tutto, mettendo l’inglese come titolare pressoché inamovibile, con tanto di ottime statistiche da parte sua.

Intanto, appunto, Perisic vinceva la Champions col Bayern Monaco, prima di tornare all’Inter, dove prima di Conte aveva giocato una stagione da semi-intoccabile con Spalletti: 34 presenze e 8 gol. 

Ripescato

Nemmeno nel secondo anno di Conte il croato sembrava poter intaccare le gerarchie dell’allenatore, anche se i minuti in campo cominciavano ad accumularsi. Nelle prime 10 giornate del campionato 2020-21 solo in 3 occasioni Perisic non viene sostituito, quando gioca dall’inizio. E in altri 3 casi parte direttamente dalla panchina. In Champions, invece, è titolare solo due volte su sei partite nel girone, prima che i nerazzurri vengano eliminati.

Il suo gol al Parma salva l’Inter da una brutta sconfitta interna, ma è solo con l’anno nuovo che Ivan torna ad essere titolare inamovibile, mentre nel frattempo Young è stato ceduto. Tra la 20esima e la 27esima Perisic è sempre titolare e casualmente arrivano 8 vittorie di fila, che di fatto spianano la strada dell’Inter verso lo scudetto. Ci sono gol e assist, due nel derby dominato dai nerazzurri, e in generale la sensazione che con lui ed Eriksen Conte abbia trovato la quadra definitiva.

I numeri parlano in campionato di 4 reti e 5 assist, ma non spiegano la straordinaria abnegazione del croato lungo tutta la fascia sinistra. In questa stagione, poi, con Inzaghi, Perisic è stato a tratti dominante, come continuità forse il miglior giocatore dell’Inter. Adesso curiosamente il croato ritroverà Conte, e vedremo se il tecnico tornerà a dargli lo spazio oppure se lo metterà di nuovo indietro nelle gerarchie.

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