I Mondiali 2022 in Qatar si giocano in un periodo insolito: in autunno invece che in estate, com’è sempre avvenuto. Come mai questa decisione? Spieghiamo.
Periodo un po’ strao per giocare un Mondiale di calcio, non trovate? Dalla primissima edizione in Uruguay nel 1930 fino alla più recente in Russia nel 2018, la Coppa del Mondo si è sempre tenuta in estate, tra giugno e luglio, nella pausa dei campionati europei. Invece, i Mondiali 2022 si tengono insolitamente tra novembre e dicembre.
Il torneo è iniziato infatti ieri, domenica 20 novembre, e si concluderà dopo circa un mese, domenica 18 dicembre. Ciò ha costretto anche a una sosta dei campionati europei, interrotti il 13 novembre e che riprenderanno solo tra fine dicembre e inizio gennaio. Come mai è stata compiuta questa scelta?
Mondiali 2022: perché si giocano tra novembre e dicembre
I primi Mondiali autunnali della storia (spesso si legge che si tengono in inverno, ma in realtà fino al 21 dicembre sarà ancora ufficialmente autunno) sono dovuti innanzitutto al paese ospitante. Il Qatar è infatti un paese della Penisola arabica, prevalentemente desertico e che in estate presenta temperature medie molto elevate.
Se si fosse giocato tra giugno e luglio, i Mondiali 2022 avrebbero avuto una variazione di temperatura tra i 29° e i 42°, con un’umidità molto alta, che avrebbe reso complicato disputare le partite e anche seguirle dagli spalti per i tifosi, nonostante gli impianti di aria condizionata presenti sotto ogni sedile. A ciò si sarebbe aggiunto un altro problema climatico, e cioè la totale assenza di pioggia nei mesi estivi.
Invece, tra novembre e dicembre le temperature in Qatar sono decisamente migliori, oscillando tra i 20° e i 24°. L’umidità resta comunque alta, ma le piogge sono un po’ più frequenti. Questo dovrebbe rendere le condizioi climatiche decisamente migliori rispetto a un Mondiale estivo, sia per i giocatori in campo che per i tifosi presenti allo stadio.