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Patteggiamento Juventus sulla manovra stipendi: perché i bianconeri hanno deciso di accettare una sentenza di condanna, se erano convinti di essere innocenti?

Nel primo pomeriggio di oggi è arrivata la sentenza del Tribunale federale nazionale, che ha accettato la richiesta di patteggiamento della Juventus sulla manovra stipendi. Il club bianconero viene dunque condannato a 718.000 euro di multa e rinuncia a ogni ricorso, ma evita un’ulteriore penalizzazione in classifica nel corso di questa stagione. Una decisione che sta facendo molto discutere, sia tratti i tifosi juventini che tra quelli delle altre squadre.

Una delle domande che molti si pongono è perché la Juventus abbia deciso di patteggiare. Di fatto, questo tipo di soluzioni è considerata come un’ammissione di colpevolezza: l’imputato accetta la condanna (rinunciando appunto a ricorrere), ottenendo in cambio uno sconto di pena. Nei fatti, è andata esattamente così anche con la Juventus, anche se la posizione ufficiale del club bianconero è molto diversa, e anzi ribadisce “la correttezza del proprio operato e la fondatezza delle proprie argomentazioni difensive”.

Nel suo comunicato, la Juve spiega che la decisione di patteggiare sulla manovra stipendi è stata presa per ragioni economiche, negli interessi della società e dei suoi azionisti e stakeholders. In questo modo, quindi, la Juventus riesce a chiudere tutti i processi sportivi in atto (quelli legati all’inchiesta Prisma della giustizia ordinaria sono ancora in corso, ma non avranno conseguenze sportive dirette), “mettendo un punto fermo e superando lo stato di tensione e instabilità che inevitabilmente discenderebbe dalla prosecuzione di contenziosi incerti negli esiti e nei tempi”.

Vale a dire che, adesso, il club bianconero sa esattamente qual è la sua posizione in classifica, non potendo ricevere altre penalizzazioni, e ha raggiunto quindi una posizione di certezza sul presente. In questo modo, prosegue il comunicato, la Juventus potrà ora pensare a preparare la prossima stagione sportiva con maggiore sicurezza.

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Patteggiamente Juventus, che cos’è la manovra stipendi

Nell’ambito di questo processo, la Juventus si è trovata a dover rispondere a delle accuse di false fatture, false comunicazioni sociali e di mercato, e ostacolo agli organi di vigilanza. La Procura federale ha ritenuto il club bianconero colpevole di aver operato dei finti tagli degli stipendi dei suoi giocatori durante la prima fase della pandemia del Covid-19, durante la primavera del 2020.

Allo stop dei campionati, la Juve si accordò con i suoi giocatori per tagliare quattro mensilità, ma secondo l’accusa il taglio avrebbe riguardato solamente una di esse. Il resto del denaro venne corrisposto attraverso bonus non contabilizzati nei bilanci del 30 giugno 2020 e del 30 giugno 2021. Questa operazione avrebbe permesse alla società di fare risultare un risparmio contabile di ben 90 milioni di euro.

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