Simone Inzaghi sembra avere un problema con i giocatori ammoniti: non si fida a lasciarli in campo troppo a lungo. Quali sono le ragioni di questa strategia?
Cambiare un giocatore ammonito non è certo una cosa inspiegabile, ma a tutto c’è un limite: nell’ultima partita di campionato contro l’Udinese, Simone Inzaghi è arrivato a sostituire sia Bastoni che Mkhitaryan già alla mezz’ora del primo tempo, quando il risultato era ancora sull’1-1.
Il fatto che da quel momento in avanti i friulani abbiano dilagato, vincendo 3-1, ha causato molte critiche al tecnico dell’Inter, anche per la sua strategia sui cambi. I tifosi nerazzurri gli rinfacciano infatti di avere una paranoia sui giocatori ammoniti e di volerli sostituire a tutti i costi per evitare un cartellino rosso, anche a costo di compromettere l’andamento della gara. Ma le cose stanno davvero così?
Inzaghi e i giocatori ammoniti: cosa succede davvero
La partita contro l’Udinese è emblematica: oltre ai cambi strani di Bastoni e Mkhitaryan, l’allenatore dell’Inter ha poi tolto dal campo anche Darmian, pure lui dopo aver ricevuto un cartellino giallo. Tre cambi su cinque sono stati motivati dalle ammonizioni ricevute dai giocatori, ma è pure vero che Brozovic è rimasto in campo tutta la partita nella stessa situazione (il che aprirebbe forse un altro interrogativo: perché non gioca mai Asllani?).
La Gazzetta dello Sport ha calcolato che, in questa sua stagione poco più nel club nerazzurro, Inzaghi abbia effettuato 221 sostituzioni in 45 partite: significa che solo in tre occasioni non ha effettuato tutti e cinque i cambi previsti dal regolamento. Possiamo quindi riconoscere che il tecnico ex-Lazio è uno che non si fa problemi a far ruotare i suoi giocatori. Sono però 43 le volte in cui queste sostituzioni hanno coinvolto giocatori ammoniti in precedenza.
Non si può però negare che questa strategia abbia un senso, né che stia funzonando: nella scorsa stagione, l’Inter ha ricevuto ben 71 cartellini gialli (la seconda squadra meno ammonita della Serie A, dopo il Napoli), ed è stata l’unica a non subire doppie ammonizioni, espulsioni dirette o per somma di ammonizioni. Una fedina penali pulitissima, confermata anche in questo inizio di campionato (solo 10 ammonizioni finora: solo la Roma ha fatto meglio).
Questa eccessiva prudenza sta quindi dando i suoi frutti, almeno sotto questo punto di vista, ma non è possibile calcolare allo stesso modo se abbia fatto perdere o guadagnare punti all’Inter, costretta a rinunciare anzitempo a giocatori importanti della rosa nel corso di un incontro. Così come non si può dire con certezza come questa strategia impatti sul morale dei giocatori, specialmente su quelli che vengono più spesso sostituiti (Calhanoglu, Barella e Bastoni).