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Pioli sembra destinato a diventare l’allenatore del Napoli nella prossima stagione, dopo che ben altri nomi erano circolati nei mesi scorsi: come mai De Laurentiis ha scelto proprio il tecnico del Milan?

Per adesso, lui dice che non pensa ad altro che al Milan e che non ha intenzione di parlare con nessun altro club finché avrà un contratto coi rossoneri, dato che mancano ancora quattro partite alla fine della stagione. Intanto, però, ieri La Repubblica ha assicurato che tra Stefano Pioli e Aurelio De Laurentiis ci sarebbe già addirittura un accordo verbale per avere l’attuale allenatore milanista sulla panchina partenopea nella prossima stagione. Non riesce difficile comprendere le motivazioni del tecnico emiliano, che scegliendo il Napoli resterebbe alla guida di un club ambizioso e di primo piano in ambito italiano, nonché generalmente molto presente nelle coppe europee. Inoltre, sebbene abbia ancora un anno di contratto con il Milan, appare chiaro a tutti che a fine stagione saluterà Milano, con la dirigenza rossonera che ha deciso di puntare su un altro allenatore.

Più sorprendente la scelta da parte del Napoli, invece. Da mesi si sa che nella prossima stagione dovrà arrivare un nuovo allenatore, dopo che in questi mesi ne sono stati cambiati tre e che quello attuale, Francesco Calzona, si trova qui solamente pro tempore (è anche ct della Slovacchia, con cui in estate disputerà gli Europei). Inizialmente era circolato il nome di Antonio Conte, un profilo molto affascinante che aveva subito suggestionato la fantasia dei tifosi campani, ma che era apparso fin da subito non semplice, soprattutto per ragioni economiche. Pare ora che il tecnico salentino abbia declinato l’offerta, costringendo De Laurentiis a virare su altri nomi. A lungo si era parlato anche di Vincenzo Italiano, che lascerà la Fiorentina al termine della stagione e che sogna un salto di qualità. Anche nel suo caso, però, sembra che non ci siano certezze, mentre nel frattempo sono circolate anche altre voci meno probabili, come quella di De Zerbi o di Tedesco.

Perché allora Stefano Pioli? Il ragionamento di De Laurentiis sembra in questo caso nuovamente “conservativo”, come lo era stato con Rudi Garcia, anche se con il tecnico del Milan va a puntare su un nome di profilo un po’ più alto (parliamo comunque di un campione d’Italia). L’allenatore parmense segue innanzitutto un’impostazione tattica vicina a quella del Napoli, uno schieramento con la difesa a quattro e con una ricerca di un gioco offensivo, pur diverso da quello di Sarri o Spalletti. Il 4-2-3-1 spesso applicato da Pioli in rossonero potrebbe calzare bene con il Napoli dell’anno prossimo, che con l’addio di Zielinski perderà sicuramente una pedina fondamentale del suo centrocampo a tre. La cessione di Osimhen dovrebbe consentire d’incamerare abbastanza fondi per rinnovare la rosa e adeguarla alle richieste tattiche del nuovo allenatore, senza però la necessità di stravolgerla. Inoltre, considerato come in questi anni Pioli ha valorizzato Rafael Leão, ci si può attendere che Kvaratskhelia continuerà a essere un giocatore di fondamentale importanza nel club partenopeo.

Pioli al Napoli: stipendio e durata del contratto

Ci sarà ovviamente da capire come si regoleranno le parti sullo stipendio. Pioli guadagna al Milan 4 milioni netti all’anno, ma sembra difficile che De Laurentiis possa garantirgli una simile cifra: l’ingaggio di Spalletti era molto più economico, anche se per il rinnovo pare che il Napoli avesse intenzione di arrivare fino a 3,5 milioni di euro a stagione. Se davvero è già stato trovato un accordo verbale, è possibile che o De Laurentiis abbia intenzione di fare uno strappo alla regola, oppure che Pioli abbia accettato una piccola riduzione di stipendio. D’altronde, 3,5 a stagione era quanto prendeva al Milan fino al rinnovo dell’autunno 2022.

Se sull’aspetto puramente economico non ci sono ancora state indicazioni chiare, La Repubblica ha chiarito quanto dovrebbe durare il contratto dell’allenatore emiliano. Pioli avrebbe concordato con un biennale con opzione di rinnovo per il terzo anno. Un’ipotesi che non sorprende più di tanto: era la stessa che De Laurentiis aveva già offerto a suo tempo a Luciano Spalletti.

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