Perché il Napoli ha scelto Mazzarri

Walter Mazzarri è il nuovo allenatore del Napoli: perché il presidente De Laurentiis ha scelto l’allenatore toscano

Walter Mazzarri è il nuovo tecnico del Napoli. Mancano soltanto firme ed ufficialità ma sembra davvero questione di ore affinché tutto possa essere messo nero su bianco. Quando sembrava che fosse Tudor a raccogliere l’eredità di Rudi Garcia, il colpo di scena, quello tanto caro al patron De Laurentiis.

L’incontro di ieri positivo, poi l’aggiornamento di stamane a limare gli ultimi dettagli di un accordo pressocché raggiunto. E, al contempo, le perplessità su Tudor, soprattutto sulla tattica del croato ma anche sul contratto. L’ex Olympique Marsiglia chiedeva, infatti, un accordo di almeno una stagione e mezza, fino al giugno 2025. Ed è qui che si è arenata la trattativa.

Uno stallo che, alla fine, ha finito per premiare proprio Mazzarri. Ecco il motivo principale della scelta ricaduta sull’allenatore di San Vincenzo. Sarebbe stato lo stesso De Laurentiis a chiamare il tecnico avuto dal 2009 al 2013, memore di quanto accaduto un mese fa, con l’autocandidatura dell’allenatore dopo la sconfitta contro la Fiorentina, con Garcia più traballante che mai. ADL, ad ottobre, optò per una strategia conservativa, provando ad “aiutare” l’allenatore francese con la sua presenza a Castel Volturno.

Missione fallita un mese dopo, con l’esonero diventato l’unica strada percorribile. De Laurentiis, però, era alla ricerca di un traghettatore fino a giugno per poi puntare su un profilo completamente differente, per aprire un nuovo progetto. E Mazzarri fin dal primo istante ha accolto la richiesta del presidente di un contratto fino al termine della stagione, con rinnovo in caso di vittoria dello scudetto oppure raggiungimento della semifinale di Champions League.

A queste condizioni – con la promessa di utilizzare il 4-3-3 da parte del tecnico – si è convinto definitivamente De Laurentiis che ha valutato anche come Mazzarri conosca bene la piazza avendola vissuta da allenatore per quattro stagioni, regalando al Napoli la storica qualificazione in Champions League e gare memorabili. Il livornese è rimasto nel cuore dei tifosi e l’accoglienza dovrebbe essere positiva poi, ovviamente, saranno i risultati ad emettere la sentenza definitiva, proprio come accaduto con Garcia.

Ricordi l’ultimo Napoli di Mazzarri?

Mazzarri, come dicevamo, ha già allenato il Napoli per un quadriennio, dal 2009, in sostituzione dell’esonerato Donadoni, al giugno del 2013. Oltre 10 anni fa, quando il club azzurro non era ancora strutturato e blasonato – in termini di risultati – come ora. Eppure quella squadra riuscì a realizzare risultati epocali, scrivendo anche pagine di storia del club. Era il Napoli di Hamsik e Lavezzi alle spalle di Quagliarella il suo primo Napoli che riusciva a vincere in rimonta gare incredibili.

Il successo contro il Bologna al 91mo, al Franchi all’88’mo ed il 2-2 contro il Milan in tre minuti, dal 90mo al 93mo con una rimonta pazzesca, fino al successo in casa della Juve per 3-2 da una posizione di doppio svantaggio. Era il Napoli dei titolarissimi che nell’estate sucessiva diventò quello dei tre tenori con l’arrivo di Cavani a formare un tridente che sarà da sogno, con Hamisk e Lavezzi che nella stagione 2010/2011 addirittura fa sognare lo scudetto agli azzurri.

Mazzarri porta il Napoli in Champions League, per poi raggiungere gli ottavi come mai capitato nella sua storia fino ad allora nel 2011/2012, perdendo contro il Chelsea poi vincitore dell’edizione. E nel maggio del 2012 gli azzurri vincono anche la Coppa Italia, il primo trofeo dell’era De Laurentiis, atteso dalla piazza dopo 22 anni di digiuno.

L’ultima stagione di Mazzarri in panchina a Napoli, nel 2012/2013, si apre con la finale di Supercoppa Italiana persa dagli azzurri a Pechino tra mille polemiche; in campionato i partenopei lottano finché riescono per il titolo, cedendo poi il passo alla Juventus nonostante il titolo di capocannoniere per Cavani, autore di 29 reti. Ma ricordi com’era l’ultimo Napoli di Mazzarri?

In campo con il suo amato 3-4-2-1, De Sanctis tra i pali; in difesa Campagnaro, Cannavaro ed Aronica, cursori di fascia Maggio e Zuniga con Behrami ed Inler in mediana. Alle spalle di Cavani, Hamsik e Pandev, promosso titolare dopo l’addio di Lavezzi ceduto in estate al PSG.

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