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Arriva in Serie A Di Maria, il fuoriclasse argentino ex-Real Madrid, PSG e Manchester United. Ma qual è l’origine del Fideo, il soprannome dell’attaccante?

Angel Di Maria sarà un giocatore della Juventus, e nella prossima stagione lo vedremo impegnato nel campionato italiano. Il 34enne attaccante argentino ha firmato con il club bianconero e in questa mattinata ha sostenuto le visite mediche con la sua nuova squadra.

Probabilmente anche chi non segue assiduamente il calcio ne avrà spesso sentito parlare in queste settimane, e avrà notato che spesso la stampa e i tifosi fanno riferimento a lui chiamandolo anche il Fideo. Ma che cosa significa questo strano soprannome?

Cosa significa “El Fideo” e perché Di Maria è chiamato così

In Argentina è estremamente comune dare dei nomignoli ai calciatori, anche a quelli non particolarmente famosi, al punto che la possiamo considerare una tradizione. Questi soprannomi vengono affibbiati fin dalla tenera età, e secondo alcune fonti Di Maria si sarebbe conquistato il suo ai tempi in cui giocava nel Club Atletico El Torito di Rosario, nei primi anni Novanta.

In spagnolo, El Fideo significa semplicemente “lo spaghetto”, e il motivo del perché l’argentino ora alla Juventus venisse chiamato così è facilmente intuibile vedendo il suo fisico. Alto 180 centimetri per 75 chili, Di Maria ha sempre avuto fin da piccolo un corpo piuttosto slanciato, allungato e longilineo, come appunto quello di uno spaghetto.

Per lo stesso motivo, comunque, nel corso della sua carriera Di Maria è stato spesse volte anche chiamato El Flaco, cioè “lo smilzo”, nomignolo piuttosto diffuso in Argentina e che in passato era già stato dato sia a Javier Pastore, ex-giocatore di Palermo, PSG e Roma, che a Julio Cesar Menotti, attaccante e soprattutto allenatore dell’Argentina campione del mondo nel 1978.

Tuttavia, l’asso argentino ha raccontato in passato alla stampa nel suo Paese che il suo soprannome sarebbe ben più recente di quanto si legge in giro. Glielo avrebbe affibbiato il compagno di squadra Ever Banega (che ha giocato pure nell’Inter) nel 2007, durante il Mondiale U20 in Canada, vinto dall’Albiceleste trascinata da Sergio Aguero. “All’epoca ero molto più magro di oggi” ha spiegato il Fideo.

“Fideo”, in Argentina, indica appunto lo spaghetto sottile, ma la sua origine nella lingua spagnola è molto particolare. Deriva infatti da un termine usato dai mozarabi, gli spagnoli cristiani che vivevano sotto il dominio musulmano nella penisola iberica, in epoca medievale: fidear – ripreso dalla radice araba fâḍ – significa “crescere, aumentare di taglia”, e ha finito per andare a indicare tempo dopo questo tipo di pasta allungata, che è appunto “cresciuta in altezza”.

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