Come si assegna il Pallone d’Oro per l’edizione 2022? Scopriamo qualche curiosità sui retroscena della scelta del vicitore, da chi compone la giuria ai criteri di valutazione.
È il premio più ambito e prestigioso a livello individuale di tutto il mondo del calcio, e viene assegnato dalla rivista France Footbal fin dal 1956, con la sola eccezione dell’edizione del 2020, quando la pandemia del Covid-19 convinse la testa transalpina ad annullare l’evento.
Eppure, decidere chi sia il miglior calciatore dell’anno a livello mondiale non è cosa semplice, e le polemiche sono vecchie tanto quanto il premio stesso, che per questo è continuamente sottoposto a processi di miglioramento sia nella composizione della giuria sia nei criteri che quest’ultima dovrà adottare per nominare il vincitore.
Ad esempio, proprio lo scorso marzo i parametri dietro l’assegnazione del Pallone d’Oro sono stati cambiati, per avere una votazione più equa e ponderata. Proviamo a vedere quali sono le novità ai quali bisognerà prestare attenzione nella scelta del vincitore di quest’anno, che verrà nominato questa sera.
Pallone d’Oro 2022: chi compone la giuria
Innovazioni importanti riguardano la composizione della giuria: France Football istituisce e organizza il Pallone d’Oro, ma non è la rivista francese a scegliere autonomamente, nella propria redazione, chi premiare. Nomina invece dei giurati internazionali che devono prendere questa delicata decisione, rispettando i parametri e criteri prestabiliti da France Football.
La giuria è composta da giornalisti sportivi di varie nazioni (ogni nazione può avere un unico rappresentante), ma il loro numero è stato ridotto rispetto agli anni passati: i giurati del Pallone d’Oro maschile sono 100, mentre fino al 2021 erano 170; per il premio femminile sono invece 50. La scelta viene fatta in base alle prime 100 nazioni del ranking FIFA maschile, e alle prime 50 di quello femminile. Questo dovrebbe servire a garantire una giuria più “competente”.
Inoltre, è stato inserito l’ex-attaccante ivoriano del Chelsea Didier Drogba nella commissione incaricata di scegliere la rosa dei candidati al premio, su cui poi i giurati dovranno interrogarsi. Questa decisione segue le polemiche sulla scarsa considerazione che di solito veniva data ai calciatori africani, e la scelta di Drogba consiste in quella di una figura molto attiva nella lotta alle discriminazioni razziste nel calcio e nella società.
Pallone d’Oro 2022: i criteri dell’assegnazione
La novità principale, per rendere il premio più “leggibile” per i giurati e gli appassionati, è però il cambio del periodo di riferimento su cui valutare le prestazioni dei giocatori: non più l’anno solare, come avvenuto finora, ma la stagione appena conclusa. I candidati al Pallone d’Oro 2022 saranno quindi giudicati in base a quanto fatto vedere nell’annata 2021/2022.
Ciò comporta che, nella scelta fatta dai vari giurati, conteranno in particolar modo la Champions League (vinta dal Real Madrid a livello maschile, e dall’Olympique Lione a livello femminile) e l’Europeo femminile (vinto dall’Inghilterra). Il Mondiale, che non è ancora stato disputato, ovviamente non potrà rientrare nella valutazione.
Sono stati cambiati anche i criteri specifici. Vale a dire che adesso i risultati di squadra e i trofei vinti saranno meno rilevanti rispetto al passato, mentre conteranno molto di più le prestazioni individuali e l’incisività del giocatore nella stagione. I giurati dovranno anche dare minore importanza al peso della carriera dei giocatori, rispetto a quanto fatto nell’ultima stagione.
Questa modifica sembra essere una risposta alle critiche per l’assegnazione del trofeo a Leo Messi nel 2021, preferito più per meriti “storici” a Robert Lewandowski. Inoltre, i nuovi criteri dovrebbero servire a svecchiare un po’ il premio, facendo meno affidamento sul curriculum (che quindi favorisce i giocatori più anziani), e a “democratizzarlo”, attutendo il valore dei titoli vinti (dovuti alla forza della squadra, che dipende anche da fattori economici).